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L’album delle figurine completo

Superata la brizzolata soglia dei 37 anni, il “giovane” papà, per la prima volta in vita sua, si trova di fronte un album delle figurine completato. Quella che trent’anni prima era poco più che un’idea astratta, un oggetto dell’olimpo dei pensieri assoluti come la pace universale o il Taranto in serie A, si materializza davanti ai suoi occhi. Certo non si tratta di una raccolta per la quale sono stati fatti investimenti particolari: mi riferisco infatti all’album di figurine Coop dedicato agli animali e realizzato con il wwf.  Le figurine sono piovute numerose grazie alle quantità industriali di latte, latte in polvere, pannolini e cibarie varie acquistate dalla famigliola nelle settimane di promozione. Ma il risultato non conta, gli album completi di figurine esistono davvero. Da bambino ne avevo sentito parlare in televisione, ma per me, che con la paghetta potevo acquistare un paio di pacchetti alla settimana, e al massimo potevo sperare di aumentare la quantità giocando d’azzardo sui marciapiedi fuori la scuola, rimane lo stupore e l’incredulità.

E mi domando cosa stupirà i nostri bambini, per i quali le figurine arrivano in mazzi da 30, 40, gli album si completano in poche settimane, si possono persino regalare ai compagni di classe in questa malcelata abbondanza. Io le mie figurine doppie  (principalmente dei calciatori, ma provai anche un paio di raccolte legate a serie tv) me le conservavo in un cassetto e di tanto in tanto andavo a sploverarle, conservando anche quelle degli anni precedenti perché non si sa mai. Perché i supermercati non hanno regalato niente, alla mia generazione, e il massimo del divertimento era impilare la buste del latte della centrale di Taranto, che avevano un’assurda forma triangolare.

Certo, anni dopo vennero le raccolte punte del Mulino Bianco, ma un po’ di lavoro per raccogliere e incollare andava fatto. I nostri bambini hanno gli album già pieni senza troppa fatica, e non se se sono davvero più fortunati di noi.

Mai più in farmacia

Il giovane papà sente immediata la necessità di adempiere al primo dei suoi compiti: sfamare la prole.
Non bada a spese, il giovane papà, si reca in farmacia, crepi l’avarizia, compriamo il migliore latte in polvere. 30 euro.
Qualche giorno dopo il giovane papà decide che è meglio comprarlo alla Coop, il latte. Stessa marca, spesa analoga 29 euro anziché 30, ma una sostanziale differenza: spende un euro di meno ma di confenzioni ne prende due. il giovane papà si domanda perchè una farmacia vende a 30 euro ciè che alla coop costa 14: e decide che in farmacia non ci tornerà più.
Anzi, il pensiero cattivo di rovesciarci una tanica di benzina e dare alla fiamme quei covi di ladri gli balena; ma è solo un attimo, è un padre di famiglia adesso e ha delle responsabilità.

Oggetti introvabili

Negli ipermercati oggi si trova di tutto. Giornali, televisori, computer, frutta. Prodotti da cuocere e prodotti già cotti, videogiochi e software di gestione aziendale, arredo bagno e biciclette, pneumatici e batterie per auto. Tutto. Quasi tutto. C’è una categoria di prodotti che non solo gli ipermercati non hanno, ma per i quali occorrono ordini complicatissimi e attese di giorni, mesi, forse anni. Sono i prodotti omaggio che si vincono con i punti. Io ho atteso 5 mesi per una pentola alla Coop, e dubito che vedrò il mio frullatore ordinato a febbraio prima delle ferie. Mettere in palio prodotti disponibili in magazzino farebbe schifo? L’anno prossimo, se c’è, ordinerò una dentiera. Meglio portarsi avanti.