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In bici sulla higway to hell

L’anno pre-elettorale, si sa, è sempre il migliore per i cittadini. Indipendentemente dal colore della giunta, improvvisamente è tutto un pullulare di iniziative. A voler essere ottimisti, è perché i frutti di quattro o cinque anni di lavoro cominciano a vedersi; a voler essere pessimisti, è perché il timore di non essere rieletti spinge gli amministratori a darsi una mossa.
A Bologna, nella fattispecie, stanno improvvisamente sorgendo piste ciclabili promesse in effetti alcuni anni fa. La pista ciclabile – quella vera: cioè un percorso esclusivamente adibito per i ciclisti, e non una striscia gialla per terra – è un segnale di civilità e quindi ben vengano. Solo, si ricordino, gli amministratori, che non è che un ciclista può fare cinquanta metri di pista, e poi trovarsi disperso nel traffico caotico a sei corsie dei viali. Una pista deve avere un punto di partenza preciso, e uno d’arrivo. A che servono pistarelle a singhiozzo buone solo per un depliant per turisti? Avrebbe senso un’autostrada Milano Bologna che si interrompe a Piacenza e dopo centinaia di chilometri si giungla e sterrato rimprende a Modena? Non avrebbe senso alcuno (anche se, ripensando alla Palermo – Messina…)
Cari ingegneri, la pista deve essere una passerella per attraversare la città silenziosamente e senza inquinare, non il trampolino di lancio per l’inferno…

I verdi-verdi alle elezioni-elezioni

Mi è capitato di ascoltare in radio una serie di spazi elettorali concessi ai partiti per promuoversi in vista delle elezioni politiche, e la mia attenzione è caduta su un partito che non conoscevo, i verdi-verdi.
Si chiamano così, per distinguersi dai verdi (una volta sola). Ma non è l’unica differenza. Nel messaggio i verdi-verdi spiegavano che loro sì, sono a favore della difesa dell’ambiente, ma a patto che non freni le grandi opere ed i servizi che essi apportano alla comunità; dicevano di essere contro l’inquinamento delle centrali elettriche e a carbone, e di proporre, come soluzione… il nucleare! Chiarivano di essere contro il biocentrismo, perché va be’ gli animali saranno pure carini, ma isnomma non esageriamo, il dominio dell’uomo è nell’ordine naturale delle cose. Può darsi che abbia frainteso io, ma il fatto che i verdi-verdi stiano con il centrodestra e che sostengono come il federalismo fiscale sia la soluzione dei problemi ambientali, mi fa sospettare che il verde a cui pensano loro è quello di Pontida.
In ogni caso, siamo in democrazia, se qualcuno li vuole votare, lo faccia. Spero solo che non sia l’origine di una moda: già lo immagino un partito dei nuovi repubblicani che sostiene che la repubblica è importante a patto che al re venga delegato il potere esecutivo, il partito dei pensionati che vabbè sti vecchi devono campare ma mettiamo un tetto d’età e poi eutanasia, il partito dei consumatori che si batte per i diritti di chi consuma più di tutti, cioè le grandi imprese.
Credete che non racimolerebbero qualche voto?

Calcio sempre e comunque?

In questi giorni ho letto della protesta degli operatori dello spettacolo contro lo spostamento delle partite di calcio di serie B al sabato. La lega, infatti, sempre più avida di denaro, ha deciso di spostare le partite al sabato per “spalmare il prodotto” e vendere più cari i diritti. Di questo passo, tutte le partite verranno giocate una dietro l’altra, in modo che il pollastro con pay-tv abbia modo di pagare da lunedì a domenica, orario continuato. Gli operatori di cinema e teatri temono che la serie B al sabato possa diminuire i loro introiti, che tradizionalmente si concentravano nel sabato sera. Può darsi, come può darsi che il calcio il venerdì sera danneggi le discoteche, quello alla domenica riduca i ricavi delle pizzerie e quello del lunedì stia sulle scatole ai vigili urbani che almeno quel giorno non avevano problemi. Oppure può darsi che a furia di spalmare, il prodotto perda sapore: e allora gli ex-tifosi come il sottoscritto torneranno in pizzeria, al cinema e al teatro perché di calcio non ne possono più.