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Sommersi da un mare di ipocrisia

Presunte associazioni di teleutenti chiedono a gran voce che Miss Italia sia squalificata e punita per aver posato l’anno prima insossando solo capi di biancheria. Che vergogna, che scandalo. Già, perchè stare una settimana in bikini davanti ai teledementi che scommettono su chi vince invece è un modo dignitoso di fare carriera.
Mezza Italia dà dell’incompetente al ministro dell’economia, se poi quello stufo molla tutto e se va, apriti cielo, grande preoccupazione e sgomento. Nessuno che dica evviva, c’è evidentemente ancora qualcuno in Italia a non avere il sedere incollato a vita alla poltrona.
Mentre in Sicilia si continua a morire per interventi di routine, un’equipe italiana esegue per la prima volta un trapianto di cellule staminali per sconfiggere il diabete, sembra per ora con successo: piccola nota, i medici lavorano da anni a Miami. A nessuno viene il dubbio che i medici italiani sono bravi, ma chi destina i fondi alla sanità un po’ meno. Ma allora, sono io che sono impazzito, che tutto a un tratto ho un rigurgito di populismo, o stiamo affondando in un mare tempestoso di stucchevoli comportamenti ipocriti?

Che bello, l’inflazione scende

I probi ricercatori dell’Istat dicono che l’inflazione scende. Chiariamo subito: se l’inflazione scende non significa che calano i prezzi, come talvolta sembrano suggerire certi commentatori dell’era dell’ottimismo, ma che aumentano più lentamente. E già vedete che le prospettive cambiano ed entriamo nell’era dell’ottimismo moderato.

Poi, come fanno i ricercatori a fare un’affermazione del genere? Così: vanno a fare la spesa e si accorgono che il pane costa di più, la verdura costa di più, e segnano; poi vanno a mangiarsi una pizza e scoprono che la margherita costa il doppio rispetto all’anno scorso e una birretta bionda costa quanto un barolo invecchiato; e segnano. Poi pagano l’assicurazione e scoprono che è aumentata anche quella, e segnano, mandano i figli dal pediatra e segnano gli aumenti.

L’ottimismo comincia a vacillare. E i trenta euro per un certificato medico che costava 40 mila lire? No quello non è nel paniere, dicono. E il borotalco, lo scaldabagno, la colla? Non ci interessa. Sono fatti così, i ricercatori, segnano solo ciò che dicono loro, pardon, ciò che hanno nel paniere. Però i ricercatori vivono nell’era dell’ottimismo, sanno guardare, e dicono: ohibò, il dvd della Sirenetta costava 19 euro e ora ne costa 15; e segnano. Ohibò, quel cellulare costava 300 euro tre mesi fa, ora ne costa 100; e segnano.

E il risultato di tanti calcoli e tanti appunti, per magia, ci dice che i prezzi salgono, ma poco, evviva, facciamo girare l’economia.