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Il cinghialone dodicenne

mareSono in mezzo a noi, ma non sono come noi. Sporcano, infastidiscono, danneggiano, ma contro di loro non abbiamo mezzi, nonostantr alcune proposte interessanti per contrastarne gli effetti. Sono i dodicenni cinghialoni, una delle piaghe sociali contro le quali prima o poi la nostra società dovrà svegliarsi.

I cinghialoni hanno quasi sempre dodici anni, con qualche esemplare novizio di undici o alcuni ritardari di tredici o addirittura quattordici anni. Riconoscerli non è difficile: sono quasi sempre eccessivamente pasciuti, eccessivamente numerosi, eccessivamente agitati. Sono quella massa informe che rotola giù dallo scivolo della piscina spostando talmente tanta acqua che improvvisamente vi ritrovate l’acqua alle ginocchia magari proprio nel momento in cui vi stavate rimettendo in ordine l’argenteria nel costume. Hanno la grazia di elefanti eroinomani in crisi di astinenza, sui gonfiabili sudano talmente tanto che chi li segue potrebbe usare la tavola del surf per scendere meglio. Al mare i dodicenni cinghialoni di solito giocano sul bagnasciuga con racchette con un rivestimento di legno e ossatura in cemento armato e difficilmente raggiungono tre tocchi consecutivi. In compenso però quando colpiscono la palla lanciano certi razzi terra-aria individuati dai mezzi della Nato.

C’è chi propone di rinchiuderli e impedire loro di nuocere fino a quando non compiranno tredici anni. In fondo è quello a cui serve la scuola media, che però l’estate chiude, lasciandoli liberi di colpire. C’è chi suggerisce di far loro compiere tredici anni dopo gli undici, saltando la cifra fatidica, un po’ come fanno gli americani con il tredicesimo piano. Non servirebbe, perché avemmo cinghialoni tredicenni, con la stessa iperidrosi, lo stesso accenno di ginecomastia, la stessa tendenza a rendere insopportabile l’esistenza dei vicini. Siano benedetti i Pokemon, allora, se servono a portarceli via. Penso che installerò l’app installando esche a cento metri intorno a me, in modo che funzionino con i cinghialoni come carta moschicida.

Tocca farcene una ragione: cresceranno anche loro, e diventeranno supporter renziani o tifosi di Juventus o Milan

La ragazza con il pantaloncino in riva al mare

spiaggiaVorrei fare qualcosa per te, perché lo so che non è giusto.
Vorrei poterti dire che presto passerà, ma quel presto potrebbe essere tra quattro giorni e magari domani tu parti.
Vorrei poterti dire che quello che sta accadendo nel tuo organismo probabilmente ti farà vivere qualche anno in più di tuo fratello, ma tuo fratello sta sguazzando felice nel mare mentre tu combatti con un cerchio alla testa e ti domandi perchè doveva succedere proprio oggi.
Tu, ragazza malinconica con il pantaloncino in riva al mare.
Ma non dico niente perché si vede lontano un miglio che sei talmente incaxxata che potresti far volare in Nord Africa tre file di ombrelloni solo aprendo bocca. Non dico niente perché la verità è che una incavolatura così noi maschi possiamo solo immaginarla. Può capitarci per esempio di dover lavorare quando gioca la nazionale, ma insomma. Può succedere di ammalarsi il giorno prima di un viaggio prenotato da mesi. Può capitare di essere invitati ad una cena succulenta il giorno dopo una brutta gastroenterite. Però tutto ciò non rende a pieno il tuo stato d’animo, ragazza “indisposta” come dicono le persone per bene, che hai scoperto di non poter fare il bagno proprio oggi che ti hanno portato a mare. E chissà domani. Chissà.
Mentre quel cretino di tuo fratello, di tuo marito, di tuo padre o anche solo il tuo vicino di ombrellone si diverte beato, tu stai lì a soffire, e dire che oggi fa un caldo pazzesco. Parliamo pure di parità e chiacchiere vare, la verità è che il contributo più severo alla sopravvivenza della specie tocca proprio a te e alle altre donne, a voi che magari di figli non ne volete e non ne avrete mai, ma ciò nonostante una volta al mese potreste essere costrette ad essere al mare in pantaloncino.
E dire che hai pure qualche amica che riesce a fare tranquillamente il bagno, complice qualche ritrovato tecnologico di ultima generazione: vogliamo andare su Marte, riusciremo a fare andare al mare le ragazze in quei giorni lì. Si però quel ritrovato tecnologico con te evidentemente non funziona adeguatamente, o non ti rassicura abbastanza.

Ragazza malinconica con il pantaloncino in riva al mare, sei il mio eroe della giornata.
Perché avresti potuto restartene chiusa in albergo, avresti potuto rimanere sotto l’ombrellone a leggere Fabio Volo o Topolino (ma quest’ultimo solo se l’emicrania è leggera), avresti potuto nasconderti. Invece te ne stai lì, orgogliosa, fiera, ti bagni i piedi e guardi l’orizzonte speranzosa che un bel nuvolone appaia da sud e un violento acquazzone estivo rovini la festa a questa massa di strxxxi che si divertono, spensierati, alla faccia del tuo mal di pancia.

Cronache dal villaggio – 2016

31 luglio – Un genitore può fare del suo meglio per regalarvi qualche giornata spensierata, qualche ricordo prezioso da conservare nello scrigno, come i nostri genitori hanno fatto con noi.
Ma poi, quando verrà il momento, la strada, con le sue salite, le sue curve e i suoi ostacoli, dovrete farla da sole.
E adesso si torna a casa, con lo scrigno un po’ più pesante.

arcobaleno30 luglio – In piscina ho usato una cuffia talmente stretta che quando l’ho tolta parlavo di jobs act e monocameralismo

30 luglio – Basta trascorrere una settimana al mare per capire quanto stupido sia giudicare una persona dal colore della pelle

29 luglio – Uso delirante dello zoom elettronico, riprese verticali, movimenti improvvisi, mano tremolante, messa a fuoco casuale… sto già male adesso per i parenti a cui farete sorbire le vostre video riprese delle vacanze, vandali!

piscina29 luglio – Vedo in spiaggia strani individui con una specie di fiaschetta piatta al collo tipo San Bernardo.
All’inizio ho pensato si trattasse di alcolisti che hanno bisogno di tanto in tanto di un sorso di cognac, e li ho compresi.
Poi mi sono reso conto che al collo hanno lo smartphone. Mi dispiace, ma voi non vi comprenderò mai

28 luglio. Arcobaleno. Fenomeno luminoso generato dall’induzione elettrica, provocata dal vorticoso sfregamento testicolare del villeggiante a cui un’acquerella del piffero ha rovinato il pomeriggio.

27 luglio

1. La Juventus acquista un fuoriclasse e spende molti soldi
2. Alcune testate giornalistiche segnalano la crisi del mercato dell’auto in Italia
3. Alcuni sindacati prospettano tagli e licenziamenti
4. Il governo interviene con incentivi per rilanciare il mercato dell’auto
5. La Juventus trova i soldi per comprare un altro fuoriclasse
A repetiscion…

27 luglio – Sempre più vilLAGGIOconvinto che Alvaro Soler sia il candidato ideale alla guida della sinistra europea. Con lui spacchiamo. Il programma non conta, conta la leadership. Sin tu mirada, sigo, sin tu mirada Sofiaaaa!

27 luglio – Il principio su cui si basa la pax di un villaggio turistico è l’abbondanza. È facile essere gentile con il maleducato che ti supera in fila, se tanto puoi prendere la bistecca successiva. Non ti dispiace perdere la navetta, se ne passano in continuazione. Basterebbe ridurre di un 20% i servizi e le razioni per vedere i primi prepotenti pretenderne di più perché sono arrivati prima, perché hanno i capelli più lunghi o perché glielo avrebbe suggerito una qualche divinità.

26 luglio – Da queste parti la connessione è talmente lenta che gli adolescenti vanno a caccia di fossili di Pokémon

26 luglio  – Ho provato l’ebbrezza di comprare un quotidiano che costa quasi otto centesimi a facciata. C’è un articolo della Lucarelli contro il giornalismo televisivo, un articolo contro i critici musicali, un articolo contro il rimborso spese per alcuni giornalisti in riviera romagnola e un articolo di Scanzi contro i giornalisti a cui non piace Bennato. A c’è anche un articolo contro la Rai. Insomma dal giornalismo contro al controgiornalismo…

Mini-guida all’autoscatto sexy

selfieQuesta guida non pretende certo di essere esaustiva, ma certo due o tre consigli per immortalarvi al meglio non guasteranno, visto che con l’estate la tentazione dell’autoscatto sexy c’è.
1. Prima di produrvi in un autoscatto, domandatevi se davvero il mondo ha bisogno di un’altra immagine di voi.
E ricordatevi che quando il rullino e lo sviluppo lo pagavate, qualcuno a cui chiedere di farvi la foto lo cercavate eccome, altro che braccio teso. Anche se poi le alternative erano due: voi in primo piano con qualche monumento incomprensibile dietro, voi minuscoli e invisibili con un bel monumento dietro. E al mare niente macchina fotografica che si rovina. Altri tempi.
2. Se la forma fisica non è al meglio, puntiamo su un grande classico, le gambe nude vista mare, piscina, lago. Si deve intravvedere giusto quello spazio tra la coscia e le ginocchia sul quale nemmeno il pallone della Michelin risulterebbe gonfio o con la cellulite. Meglio nascondere i piedi, però, non si sa mai che uso ne faranno su Internet.
Versione hard:
mostrate anche i piedi, speriamo ne facciano buon uso.
3. Altro alleato dei nostri selfie: la forza di gravità. E allora produciamoci in autoscatti che ci propongono stesi sulla sabbia, in una performance bidimensionale che non solo appiattisce la pancia, ma, per le signore, rinvigorisce anche il decolté. Occhio all’inclinazione, il braccio deve essere perfettamente perpendicolare e l’orario intorno al mezzogiorno, per evitare ombre sgradevoli.
Versione hard:
inclinate un po’ il braccio con il quale vi fate la foto. I vostri amici proveranno a capovolgere lo smartphone su se stesso pur di cogliere qualche sfumatura tridimensionale in più.
4. Un’altra ottima tecnica per venire bene nei selfie è fotografarci con un amico o amica veramente brutto. Dal confronto risulteremo super affascinanti
Versione hard:
amico brutto in primo piano, noi appena dietro. Belli e misteriosi.
5. Non fatevi selfie in cui tendete tutte e due le braccia. E dai, si sa che la fotocamera del tablet è pessima.
Versione hard:
considerando che la fotocamera del tablet è pessima, potreste osare qualcosa, in effetti.
6. Niente foto in auto, non scherziamo. Le mani vi servono per guidare. E poi la vostra foto potrebbe finire in mano alla vostra compagnia di assicurazioni.
Versione hard:
fatevelo, questo selfie, ma con l’auto ferma. Siamo cresciuti con i film americani in cui il protagonista fingeva di sterzare mentre un film in bianco e nero di un rettilineo eniva proiettato nel vetro posteriore, che sarà mai…
7. Per gli uomini. La vostra vista in costume da bagno difficilmente vi attirerà molti complimenti, se è quello a cui mirate. Per non parlare di quella in canottiera, con il colorito paonazzo perché trattenete il respiro. Lasciate perdere. Perché anche se aveste il fisico di Tarzan, le donne non sono Jane, e si fanno convincere meno dal senso della vista. Però potreste piacere molto ad altri uomini, se è quello a cui mirate.
Versione hard:
non ci penso neanche, non scherziamo.

Il mare è di tutti

mareIl mare è di tutti.
È questo che fa male a Crapulone e ai suoi.
Loro proprio non riescono ad accettare che dopo aver piantato la loro bandierina su castelli, ville, colline e campi, non possano farlo anche con il mare. È mio, dicono dell’oro di cui si sono impossessati, è mio, dicono delle ricchezze di cui hanno privato gli altri, è mio, dicono del cibo di cui si ingozzano e del vino che versano a fiumi.
Ma il mare no.
Del mare non sono ancora riusciti a impossessarsi, e questo dà fastidio a Crapulone e ai suoi, li irrita, di più, li fa imbestialire. Certo si è impadronito delle spiagge migliori, dei porti, delle imbarcazioni. Certo può fare il bagno in atolli lontani dove la plebaglia non può disturbarlo. Eppure non è contento, perché assistere impotente a qualche miserevole lavoratore che si immerge nelle acque del mare, senza nemmeno poter chiamare la polizia e scacciarlo via, è un autentico cruccio.
E allora ha deciso di prendersi anche il mare, Crapulone. Ha cominciato a trivellarlo, piazzando qua e là enormi piattaforme di estrazione. Sono sue, le piattaforme, ovviamente. E anche il gas, anche se un po’ ne lascia, bontà sua, anche per gli altri. Pazienza se sono brutte da vedersi, pazienza se allontano i turisti, pazienza se c’è il rischio che inquinino il mare. Tanto Crapulone e i suoi potranno sempre andarsene all’atollo. L’importante era piantare quella bandierina, perché la trivella altro non è che un enorme monumento all’ego di chi potrà finalmente dire “anche il mare è mio”.

Ci sono tante buone ragioni per votare sì al referendum del 17 aprile, quasi tutte migliori di questa. Più articolate, più scientifiche, più consistenti.
Io voto sì solo perché Crapulone mi sta sulle balle e finché la democrazia mi consente di ostacolarlo, porcaccia di quella miseria, lo farò.

The village – vacanze 2015

14 luglio
“La Basilicata è quella cosa che scopri quando alzi il cofano della Puglia” (Rocco Papaleo). Apriamo il cofano thevillage herewego again

piscinaDa anni, ogni volta che arriviamo in un villaggio turistico, ho un sogno proibito. Una bellissima ragazza mi si avvicina, con sguardo suadente e un sorriso che mi regala un brivido. Tende una mano verso di me e mi sussurra, riempendomi di gioia autentica: prendo le tue figlie e le porto con me al miniclub per un paio d’ore.
Macché. Non si è ancora avverato.
thevillage miniclub nonvogliamoandarci

15 luglio
Per colazione cappuccino, cornetto alla nutella, torta al cacao, torta di mele, krafen, crostata. Ma nel cappuccino ci ho messo il dolcificante al posto dello zucchero, eh? Per stare leggero ?#?thevillage? ?#?ciaodietaciao?lungomare

Ho la pelle mimetica imparareaspalmarelacremasolare

16 luglio
L’acqua bolle a 100 gradi, il ferro fonde a 1538. Per il papà che è riuscito a smollare le sue bimbe per un’ora e mezza al miniclub, il caldo non è un problema thevillage miniclub

splendido_quarantenneDopo aver valutato che con lo stato di forma attuale sarebbe in grado di fare 10 vasche, si ma di una piscina lunga 6 metri, acquista un paio di “Ray Bon”, o forse “Okley”, e cerca di convincersi di essere ancora uno splendido quarantenne.
PS Grazie per gli auguri: w gli onomastici!

17 luglio
Lo chiamano risveglio muscolare, ma, per tanti villeggianti, è più che altro una evocazione di spiriti d’oltretomba thevillage Iloveminiclub

18 luglio
– Mi raccomando Sere non fare la pipì in mare!bimbe_villaggio
– Tanquillo papà non la faccio. Io faccio pipì solo nella pissina.
cuoredipapa ironia presiperifondellidaunatreenne

19 luglio
Si viene e si va.
Nuove famiglie pallide scrutano l’ambiente mentre noi coloured sospiriamo pensando alle nostre samsonite. Per una settimana non ho pensato a delibere, comunicati o siti, ma solo a palettine, babydance e ciabattine. Quando qualcuno mi chiede se a volte non desidererei una carriera più appagante, gli rispondo convinto: sono le ciabattine, la babydance e le palettine ad appagarmi.
Se poi c’è il miniclub…thevillage domaniacasa

20 luglio
Come dmuseo_policoroa tradizione, la settimana di vacanza si ritaglia uno spazio culturale: visita al museo di Policoro. Un piccolo gioiello che se l’avessero gli americani ci farebbero un grattacielo di 150 piani espositivi. Tra l’altro organizzato bene, con aria condizionata e ambienti spaziosi. Con noi, solo due turisti stranieri. Una bella mattinata che si è conclusa con la sentenza di Serena: sono tufa di tutte quette tatuine. Se passate da queste parti, visitatelo