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Spreconi

Periodicamente ci capita di fare acquisti più o meno ecologici, piùo meno intelligenti che servano a farci sentire a posto con la coscienza.
La carta riciclata, il sacchetto biodegradabile. Però sono scuse, perchéla verità è che continuiamo a essere immersi in un mondo basato su uno spreco. Un utilitaria di dieci anni, non importa se ancora perfettamente funzionante, non è assicurabile per un valore superiore ai 1000 euro.
E se si ammacca il paraurti, il carrozziere per cambiartelo ti chiede 800 euro. Per un auto che nominalmente ne vale 1000. Dove sia il trucco non lo so, il risultato è che quell’automobile, che a Cuba o nell’Africa equatoriale sarebbe un lusso, finisce ad ingrossare il mucchio di rottami di qualche discarica. E che dire delle batterie dei cellulari? Si scarica la batteria, si butta il cellulare.
E le cassette di birra, per le quali si rendevano i vuoti?
E i televisori? Io me lo ricordo ancora il tizio con la sua borsa nera da tecnico e i suoi schemi stampati fittissimi, che si nascondeva dietro il televisore, osservava,smontava, cambiava un pezzo e per magia tornava a farla funzionare. Pensate che oggi qualcosa del genere sarebbe possibile?
Siamo degli spreconi e anche se ci sforziamo di risultare solidali, equi non lo siamo per niente.

Il ritocchino alla targa

In questi giorni è stato individuato a Bologna un furbone che aveva ritoccato con il bianchetto una lettera della sua targa automobilistica. In questo modo pensava di evitare Sirio, ma le sue multe arrivavano ad un altro automobilista ignaro. Non so quanto pensava potesse durare questo espediente architettato, ma certo l’ingegno non ci manca  quando si tratta di infrangere le regole. Un altro trucco che pare stia prendendo piede è quello dell’auto in panne. Occorrente: due persone, un auto, molta faccia tosta.

Ci si ferma prima della telecamera di Sirio fingendo un guasto al motore. L’amico scende e spinge  da dieto, facendo bene attenzione a coprire la targa. Un bel saluto a Sirio, e dopo una ventina di metri si può tornare in macchina. Ricordando ovviamente di ripetere la sceneggiata ad ogni varco.
Che dire? Considerando questi segnali di civiltà e tenendo presente che mezzo paese come titolo di studio non va oltre la terza media, il problema dell’immigrazione sarà presto risolto, perché presto saremo noi ad emigrare in Romania.

Mangiare sul water

A nessuno di voi, spero, verrebbe in mente di mangiare sul water di un ufficio. Neanche le peggiori pratiche fetish prevedono una schifezza simile. Eppure, secondo il professor Charles Gerba dell’Università dell’Arizona, per quanto poco igienico, sarebbe sempre meglio che mangiare sulla scrivania, dove si anniderebbero una quantità di batteri da fare stecchite tutte le donnine sorridenti da spot che si riempiono di gioia alla vista della pirofila splendente.
E il riferimento alle donne non è casuale: sono proprio le loro scrivanie, per via delle creme e del trucco, quelle in cui i batteri si trovano più a loro agio.
Prima di sbuffare e chiudere il post, prendete la tastiera, capovolgetela e scuotetela: potreste avere qualche brutta sorpresa…

Ambulanza Nazionale

Il senatore di Alleanza Nazionale si è fatto trasportare in uno studio televisivo direttamente in ambulanza. L’unico modo per non fare tardi, in una città bloccata per il traffico legato alla presenza di Bush.
Non è stato scoperto attraverso un’intercettazione telefonica, un collaboratore pentito, un infermiere incavolato. No no, l’ha detto lui stesso, divertito, in televisione: un vecchio trucco da giornalista, ha spiegato. E noi che pensavamo che il peggior segno dell’inciviltà dei politici fossero le auto blu che sfrecciano nelle corsie preferenziali. Roba d’altri tempi, ormai siamo alle autoambulanze blu.
Al senatore il caloroso ringraziamento dei malati che della sua ambulanza avrebbero avuto bisogno sabato mattina.