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Paura del sonno

Il giovane papà si accorge che i bambini in generale fanno molta fatica a prendere sonno.
Ogni volta è una battaglia, una lotta nella quale il piccolo ce la mette tutta per spalancare gli occhi e non lasciarsi andare. Secondo alcuni, nell’avversione dei piccoli verso il sonno, c’è semplicemente la paura di non risvegliarsi.
I piccoli non sanno che dopo il sonno ci si risveglia: e si battono perché piace loro stare svegli, vedere, guardare, mangiare, insomma vivere. Non vogliono spegnere la luce, perché non sanno che si riaccenderà.
Quando Cristo si riferiva al fatto che per raggiungere il Regno dei Cieli occorre essere come bambini, credo si riferisse anche a questa disperata voglia di esserci. Per carità, non auguro l’insonnia a nessuno.
Ma rigustare il piacere di risvegliarci al mattino, e ringraziare di essere di nuovo in piedi, forse quello dovremmo riscoprirlo.
Giovani papà e non.

Colichette

Il giovane papà crede nella scienza e nella medicina.
Apprezza i risultati della ricerca sulle malattie più gravi, spera nell’uomo su Marte e sogna un giorno un auto che va a vapore.
Quello che proprio non riesce a capire, il giovane padre, è perché la scienza non faccia progressi nel campo delle coliche infantili. Possono passare a 2,3,4, 5 mesi, chi lo sa?
Possono essere causate dal tipo di latte, dal modo in cui il piccolo si alimenta, dalla sua costituzione, chi lo sa?
Si possono curare con tisane al finocchio, massaggi, coccole, camomilla, chi lo sa?
A volte il giovane padre vorrebbe che la scienza facesse qualche passo avanti nel campo delle colichette.

Mai più in farmacia

Il giovane papà sente immediata la necessità di adempiere al primo dei suoi compiti: sfamare la prole.
Non bada a spese, il giovane papà, si reca in farmacia, crepi l’avarizia, compriamo il migliore latte in polvere. 30 euro.
Qualche giorno dopo il giovane papà decide che è meglio comprarlo alla Coop, il latte. Stessa marca, spesa analoga 29 euro anziché 30, ma una sostanziale differenza: spende un euro di meno ma di confenzioni ne prende due. il giovane papà si domanda perchè una farmacia vende a 30 euro ciè che alla coop costa 14: e decide che in farmacia non ci tornerà più.
Anzi, il pensiero cattivo di rovesciarci una tanica di benzina e dare alla fiamme quei covi di ladri gli balena; ma è solo un attimo, è un padre di famiglia adesso e ha delle responsabilità.

Top-ten dei buoni motivi per diventare padre

10) Nel caso in futuro abbiate bisogno di midollo osseo, ci sono buone probabilità che sia compatibile
9) Sarà bello avere qualcuno che viene a trovarvi in ospizio  due volte l’anno
8) Se lo educate bene, forse sarà un voto in più per la sinistra. Con i tempi che corrono, è grasso che cola
7) Finalmente al colloquio degli insegnanti con i genitori avrete diritto di rispondere
6) Potrete attribuire ai sacrifici fatti per lui o lei i vostri fallimenti professionali
5) Toccherà anche a voi prendere qualche congedo parentale prima o poi, no?
4) Finalmente avrete un valido avversario per il Subbuteo
3) I nonni sganciano più ai nipotini che ai figli
2) I papà con il bimbo al parco acchiappano un casino
1) Smentite ogni voce: non siete né gay né impotenti, e ora ci sono le prove

Il teppismo non ? di sinistra

Ci sono parecchi aspetti del primo anno di amministrazione Cofferati che mi hanno lasciato perplesso: un atteggiamento un po’ troppo centralizzatore, la scelta dei collaboratori che talvolta sa un po’ di lottizzazione, una certa incapacità ad adattarsi al ruolo di mediazione che deve avere una pubblica amministrazione. Ma stavolta sono d’accordo con il sindaco, che ha impedito alla Street Parade di attraversare il centro storico. Una street parade molto meno popolata rispetto agli anni scorsi, battezzata tra la l’altro da un’acquazzone improvviso. Mi dispiace, ma su questi aspetti sono intransigente, gli amici alternativi mi definiscano pure intollerrante. Ma perché essere di sinistra deve significare tollerare decine di migliaia di sfilanti (fin qui, tutto bene) che fanno un baccano infernale per oltre le soglie dei limiti dell’inquinamento acustico (fin qui, passi) ubriachi (e vabbé chiudiamo un occhio) pisciando dove capita e imbrattando i muri con lo spray (così è troppo)? Cosa c’entra tutto questo con i valori di solidarietà, di difesa dei più deboli, di distribuzione equa delle ricchezze e di giustizia che dovrebbero caratterizzare (almeno per me) una persona di sinistra? Il problema non è il traffico, il problema è il disprezzo dell’altro che sembra contraddistinguere queste manifestazioni-.Lo street rave è violento, prepotente, sprezzante, volgare, squadrista. Se ci fosse ancora Pasolini, credo si schiererebbe con i proletari che si vedono rovinare la casa, contro i borghesi figli di papà che giocano a fare i punk ma hanno il portafoglio carico per comprarsi anfetamine.