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Irripetibilmente stupido

La discussione sul diritto d’autore, sul costo di cd e dvd, sulla pirateria è lunga e complessa e non può certo essere ridotta negli spazi di un blog. Spazi che invece sono sufficienti per definire proposte ridicole per non dire demenziali come quella degli "Irripetibili".
Si tratta di una serie di dvd – li ho visti oggi in un centro commerciale – che si deteriorano 48 ore dopo la loro apertura. Perché? Perché così l’acquirente può vederli una volta sola e non prestarli magari ad un amico. Davvero, siamo alle soglie dell’avanspettacolo, a quando l’automobile con un solo sedile così non puoi dare passaggi e i biscotti che si autodistruggono se non li mangi tutti in due ore? Perché?
Lo slogan afferma che i questo modo si possono vendere al pubblico anche film che sono ancora nelle sale. A parte il fatto che non è vero (i film che ho visto in vendita a 8 euro sono usciti 5-6 mesi fa e fra qualche settimana saranno disponibili nella versione "duratura" a poco più di 10 euro). Ma poi, che ragione è? Siccome si autodistrugge allora non fai concorrenza al cinema? E perché, magari perché va in fumo dopo il primo tempo così ti costringe ad andare al cinema per vedere com e va a finire? Se prendo un dvd che si distrugge comunque non vado al cinema a vedere lo stesso film. Per combattere la pirateria, allora?
Ma non scherziamo. 48 ore sono più che sufficienti per dupilcare un film, alla faccia di tutti i sistemi anti-copia. Anzi, al pirata si fa un favore, perché a lui il film serve davvero poche ore, quelle necessarie ad avviare i masterizzatori e generare cloni.
Credo che questa proposta verrà rapidamente seppellita nella peggiore forma di disprezzo, l’indifferenza.
Tranne, forse, che per un caso: il pornazzo che dopo 48 ore non solo non è più visibile, ma assume le sembianze di un documentario sulla pesca d’altura. Così, se tua mamma lo becca nell’armadio, al limite si chiederà come fai senza canna…

Scusatemi, ma io sono contento

All’inizio non mi sono sbilanciato. Avevo deciso di mantenere un aplomb dignitoso, godermi la partita senza farmi coinvolgere troppo. Il primo gol è arrivato che guardavo Ferrara su La7, ma mi ha fatto presagire una serata di gloria per il Milan. Per il resto del primo tempo i rossoneri hanno dominato, e in concomitanza le telecamere di Mediaset hanno cominciato a ghermire, carezzare, solleticare il padrone. A quel punto mi sono innervosito. Battutine da pianobar e sorrisi dispensati magnanimamente hanno cominciato a ronzarmi in testa, l’antipatia è cresciuta man mano che cresceva il potere rossonero. Sul 3-0 una possibile settimana trionfalistica del padrone sembrava inevitabile, e allora anch’io mi sono fatto prendere dal conflitto di interessi. Non è colpa mia se il padrone del Milan è il padrone delle televisioni che lo inquadrano sorridente e ed anche il primo ministro: non sono stato io a mischiare per primo calcio e politica. Ma se lui può gridare Forza Italia facendone un partito, io posso gridare forza Liverpool, entusiasmarmi per una rimonta imprevista, gridare di autentica gioia al pareggio, commuovermi quasi per la vittoria. Mi aspetto le vostre obiezioni, amici milanisti: siamo italiani, l’amor di patria, bla bla. Vero. Mi dispiace. Ma il calcio non è razionale, il calcio è infantile. Da una parte c’era la squadra del padrone, dall’altra una squadra operaia (nel gioco e nello sile). Si fosse trattato del Chelesea, per dire, sarei stato più imparziale. Ma vedere dei reds portare via la coppa al padrone, amici milanisti perdonate il mio infantilismo, è stata una goduria…
PS Sapete perché il Milan ha perso? Perché nel Liverpool non c’era nessun Rutelli…