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Sadotecnocrazia

Ve ne sarete accorti tutti: le poche partite di calcio dei mondiali trasmessi dalla Rai hanno due antiestetiche bande nere sopra e sotto lo schermo. Sembra di vedere un film di John Wayne. Per non parlare poi di chi dispone di televisori portatili, minischermi da sbirciare in treno o televisori da campeggio: togliere pochi millimetri a chi dispone di un due pollici è veramente crudele.
È il trionfo della sadotecnocrazia: chi non si adegua è emarginato, deriso, villipeso. Per guardare bene le partite di calcio bisogna disporre di un televisore 16:9, punto. Non bastava trasmettere in 16:9 sul satellite o in digitale terrestre, no, il sadotecnocrate gode quando il retrotecno soffre, arrancando, con i suoi dispositivi superati. Siamo solo all’inizio. Fra qualche anno, se per una volta le leggi saranno rispettate, solo chi dispone di digitale terrestre vedrà la tivù. Per gli altri sarà l’oblio, le tenebre si oscureranno suoi loro televisori ancestrali, e sadotecnocrate potrà cominciare a pregustare il piacere del passaggio successivo, quando trasmetterà solo in alta risoluzione.
Tutti gli altri potranno vedere solo la bandierina del calcio d’angolo vergognandosi della loro miseranda condizione.

Visi pallidi e musi neri

La tribù dei visi pallidi si aggira intorno al ferragosto nervosa, irritabile, con l’occhio fisso sull’orologio e una tendenza inconsueta a rimandare tutti gli impegni gravosi. Di tanto in tanto i suoi membri vengono sorpresi a fissare poster e cartoline con un sorriso ebete sul viso. Stanno bene con i loro simili con i quali conversano per ore dei vantaggi dell’aereo sul treno e degli hobby da riscoprire e valutare. Viceversa entrano immediatamente in conflitto con i loro acerrimi nemici, la tribù dei musi neri. Questi ultimi hanno un’aria riposata, capelli luminosi e pelle abbronzata, ma a contraddistinguerli è soprattutto il velo di malinconia che traspare da ogni loro azione. I musi neri sospirano continuamente, sotto il neon asettico dell’ufficio come di fronte alle polpette rosa della mensa, blaterano continuamente di mollare tutto e partire per aprire un pub in Costa Rica, la mattina inclinano la testa e fissano il monitor senza accenderlo. Anche loro stanno bene con i loro simili, con i quali discutono della scarsa lungimiranza di chi va in ferie tardi e prende sono cattivo tempo e del fatto che a luglio il mare, la montagna, i laghi e tutto l’universo (tranne gli uffici) è senz’altro più bello. Ovviamente si può passare da una tribù all’altra, ma solo in momenti specifici: questo fine settimana si aprirà l’ultimo portale spazio temporale che permetterà ai visi pallidi rimasti in giro di passare dalla parte dei musi neri, mentre questi ultimi, con il tempo, torneranno a essere visi pallidi. Per riaffrontarsi a settembre, quando i (nuovi) musi neri non avranno voglia di lavorare, e i visi pallidi invece smanieranno e si lamenteranno di tanta inefficienza. Ma questa è un’altra storia: adesso, se permettete, mi avvicino al portale…