E prima gli schermi piatti al plasma, poi quelli lcd, poi quelli pronti per l’alta risoluzione   (ma non troppo), poi quelli pienamente ad alta risoluzione, poi gli schermi led che   migliorano la luminosità. 
Adesso siamo arrivati ai televisori 3D, da acquistare con appositi   occhialini. I produttori di hardware hanno tutto il diritto a provarci, finché la gente   cambia televisore ogni due anni per seguire le mode a costo di indebitarsi, perché non   continuare? 
Personalmente mi auguro che questa corsa abbia fine un po’ come è successo   con l’informatica, che dopo aver lanciato ogni 6 mesi un computer con microprocessore   più veloce (ricordate la guerra del MHZ) ha finito per stomacare gli acquirenti che oggi si   rendono conto che con un netbook da 150 euro possono fare quasi tutto quello di cui   hanno bisogno. 
Anche perché 3000 euro per avere l’impressione di avere in salotto   Minzolini che ci spiega che va tutto bene e con il suo telegiornale ci illustra le nuove   tendenze della moda casual e i dettagli sulla cucina fusion mi sembrano troppi.