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“L’invidia del mare”, nuovo romanzo

Torna in libreria Carmine Caputo con un nuovo romanzo, “L’invidia del mare”, edito da Damster Edizioni, con un’ambientazione piuttosto varia che coinvolge Milano, Bologna, la Puglia, terra natia dell’autore che da quasi trent’anni vive a Bologna, e ovviamente l’Appennino bolognese.
Protagonista della nuova avventura è infatti ancora Antonio Luccarelli, il carabiniere dell’Appennino, al centro delle vicende di diversi racconti e romanzi tra cui #Stodadio – L’enigma di Artolè, edito nel 2020 e vincitore del premio della giuria al Premio Letterario Montefiore Conca 2021.

La trama

Antonio Luccarelli è un solitario maresciallo dei carabinieri pugliese. Da anni lavora in una malinconica vallata sul fiume Setta, nell’Appennino bolognese e sostiene di non avere mai avuto troppa fortuna con le donne. Dopo essere stato convocato a Vergato dal capitano, che non è troppo contento dei suoi risultati professionali, Luccarelli invita a cena Mara, la sua compagna. L’incantevole scenario di Castiglione dei Pepoli però farà da testimone alla fine della relazione. Non ha funzionato neanche stavolta.

Ma è davvero sempre andata così, o quella vecchia cartolina nascosta in un cassetto nasconde qualcosa? Una mano femminile più di vent’anni prima aveva scritto sul retro, prima di spedirgliela: “Non so se invidiare più te, che hai di fronte il mare, o il mare, che ha di fronte te”. Cosa è successo alla donna? Perché Luccarelli fatica a parlarne?

Per scoprire la verità il lettore dovrà fare un viaggio indietro negli anni Novanta, perché sono tanti i segreti che il nostro militare non vuole raccontare, tra le ombre lunghe di una Milano diffidente, ancora scossa da Tangentopoli, una città apparentemente cupa, ma capace di sorprendere con i suoi gioielli nascosti il giovane in servizio di leva. Altri segreti si celano nelle feste rumorose della gioventù spensierata di Bologna che si muove tra ritrovi universitari, discoteche e locali che hanno segnato la storia di tanti giovani fuorisede e non. Nel passato di Luccarelli ci sono omicidi, violenze, comportamenti di cui un carabiniere non dovrebbe andare fiero. Ma anche tanta voglia di riscatto.

“L’invidia del mare” è un giallo, un romanzo di formazione, una storia d’amore, o forse niente di tutto ciò, perché come tutte le storie sfugge a una identità predefinita e gioca a mettere in discussione le certezze del lettore. Un romanzo che esplora temi classici come il tradimento, l’amicizia, la lealtà, in cui nessuno è davvero quello che sembra.

L’autore

Ho scritto questo romanzo durante i lunghi mesi del lockdown” spiega Carmine Caputo “per cui è inevitabile che, accanto a momenti di leggerezza e di umorismo che da sempre contraddistinguono la mia prosa, ci sia anche un po’ di nostalgia, di amarezza, una riflessione sulla morte, sui sentimenti e sul nostro bisogno di addolcire certe verità difficili con piccole e grandi bugie. Menzogne articolate con talmente tanta cura che alla fine ci crediamo anche noi”.

Carmine Caputo è un giornalista nato a Statte (Taranto) che opera presso l’ufficio stampa della Regione Emilia-Romagna. Sempre per Damster edizioni ha pubblicazione di “#Stodadio – L’enigma di Artolè”. Altri suoi lavori: “Bello dentro, fuori meno” e “Bologna l’oscura” (Nonsoloparole Edizioni), “Ballata in sud minore” (0111 Edizioni), “Chiamami Legione” (Sesat Edizioni). Nonostante si atteggi a giallista tenebroso, la verità è che i suoi romanzi riscuotono un inspiegabile successo soprattutto tra le donne di una certa età, forse come cura contro l’insonnia. È tifoso del Taranto ma questo sinora non ha inciso più di tanto sulla sua stabilità mentale.

Appuntamenti

Il romanzo sarà presentato il 21 giugno alle 18 nelle Librerie.coop Zanichelli di piazza Galvani 1/h a Bologna, poi il 21 luglio al Parco dei Giardini in via Arcoveggio, Corticella (Bologna). Seguiranno diversi appuntamenti in provincia. Ad agosto prevista presentazione a Statte (Taranto)

15 maggio 2015: ritornando a casa

Ci sono storie che non hanno bisogno di molte parole per essere raccontate. Sia perché ci sono già alcuni partecipanti che le hanno raccontate bene, e aggiungere altro sarebbe superfluo. Sia perché ci sono delle testimonianze video, come quella che vedete qui sotto, che raccontano tutto (anche troppo: quaranta minuti, ma sono fatto così, non riesco mai a tagliare abbastanza).

E allora non mi dilungo, presentare “Chiamami Legione” tra gli amici di Statte è stata una bellissima esperienza, perché sono sempre contento di tornare nel luogo dove sono cresciuto, perché anche stavolta Statte ha un ruolo importante nella storia, e perché è sicuramente vero che nessuno è profeta in patria, ma infatti io non sono profeta, e ho lasciato la patria più di vent’anni fa.

Grazie Statte, e arrivederci

Video didn’t kill the radio stars

rslSono stato ospite di Mauro Malaguti e del suo programma “Ma che bella giornata” su Radio Sanluchino alcuni giorni fa. Devo dire che è stata davvero una belle giornata, perché il fascino della radio è unico. Ti siedi in questo piccolo ambiente, una scrivania, tanti cd, un microfono. E lì dietro tante persone che ti ascoltano. Non essendo mai stato in televisione non posso certo fare paragoni, ma l’etere, e in particolare la diretta, mantengono per me un fascino straordinario. Erano un po’ di anni che non entravo in una radio. Dai tempi in cui fui ospite di “Ciao Radio” per promuovere “Bello dentro, fuori meno”.

E la memoria è subito andata agli anni di “Radio Mondo Migliore”, la straordinaria esperienza di radio parrocchiale di Statte che si concluse, purtroppo, più di vent’anni fa, quando le norme strozzarono la radiofonia libera dopo aver permesso a qualcuno di conquistare fette di mercato e miliardi proprio grazie a quella libertà. In radio non hai bisogno di soldi per gli effetti speciali e di location, fotografia, luci. E nemmeno di banner, visualizzazioni, click, commenti. Quello che conta è la sceneggiatura. Cioè le idee. Purtroppo collaborai poco con Radio Mondo Migliore, perché quando presi parti ormai la sua storia era al tramonto, ma ancora ricordo le ore (troppo poche) trascorse a trasmettere musica portandoci i dischi da casa perché quelli in radio – secondo la leggenda metropolitana – venivano censurati dal parroco che segnava il vinile (aargh!) se non li piacevano. Ricordo l’ebrezza di entrare in contatto con sconosciuti disposti a porgerti orecchio mentre guidavano, si riposavano sul divano, lavoravano.

W la radio, dunque. W le radio locali, soprattutto, che sopravvivono alla morsa delle syndacation che amalgamano tutto e azzerano le differenze.

Per chi volesse ascoltare il programma, lo trovate qui:

Un autore nella cultura: Fabrizio Carollo intervista Carmine Caputo

intervista_FabrizioLa rubrica “Un autore nella cultura” a cura di Fabrizio Carollo chiacchiera con uno scrittore “galleggiante”, come lui stesso si definisce, per distinguersi dagli emergenti.
Nel romanzo “Chiamami legione” (Sesat Edizioni), Carmine Caputo non ha soltanto mescolato sapientemente generi diversi in una storia che racchiude azione, poliziesco, fantasy ed ironia ma ha anche spezzato la barriera del luogo comune per cui un libro grosso è noioso e difficile.
Nel suo libro (non il primo, perché Carmine ha all’attivo diverse pubblicazioni) l’autore utilizza un linguaggio che scorre bene ed interessa fin dalle prime pagine, catturando l’attenzione del lettore sulle vicende delle due protagoniste (eroine) al femminile letteralmente diverse l’una dall’altra.
Una conversazione piacevole per un tipo di narrativa che dovrebbe essere certamente riscoperta, in compagnia di un autore ed un amico che ha reso speciale questo secondo appuntamento dell’ottava edizione di UANC.

Guarda il video sul sito di Vimeo

15 ottobre 2010 – Biblioteca di Statte

A sinistra Gabriela De Pace e a destra Lorenzo Laporta
Le interpreti di Spazio Teatro
Dino Spadaro, di Spazio Teatro

6 anni dopo quel giugno 2004 in cui presentai a Statte il mio primo romanzo “Bello dentro, fuori meno”, eccomi tornato nella città dove sono nato e cresciuto per presentare “Ballata in sud minore”.

Rispetto a sei anni fa la buona notizia è che scrivo ancora, la seconda che, oggettivamente, la mia carriera ha spiccato il volo della gallinella che si agita e starnazza ma sempre lì rimane.
E comunque, la sala è piena grazie soprattutto allo straordinario lavoro di Agnese Giandomenico e Maria Rosaria Latagliata, le bibliotecarie della Biblioteca Civica di Statte, e credo che alla fine la platea sia soddisfatta dalla serata, grazie soprattutto – e non lo dico per finta modestia – per gli ospiti presenti.
Intanto l’assessore alla cultura Gabriela De Pace, qui a dire il vero in veste più di lettrice che di amministratrice, che mi ha dedicato una lettura e un’analisi talmente profonda e accurata da scuotermi, perché la migliore conferma che uno scrittore può ricevere è proprio quella di sentire che le proprie parole sono state raccolte e sono addirittura germogliate nel cuore di qualcuno.
Con lei c’era anche Lorenzo Laporta, uno degli autori emergenti più interessanti del panorama letterario attuale, che oltretutto è tarantino e pertanto un motivo di orgoglio per la mia terra d’origine, che ha accettato di presentare il mio romanzo evidenziandone le caratteristiche principali e sottolineandone i passaggi più interessanti con l’occhio esperto di chi conosce gli aspetti più tecnici a della scrittura.
A dare forma al romanzo poi ci sono state le emozionanti letture dello Spazio Teatro di … che con le sue collaboratrici ha trasformato una bella serata tra amici in un momento che rimarrà inciso nella mia memoria tra i più intensi.
Speriamo di rivederci, cari amici stattesi, magari non fra sei anni, nella speranza che ci sia ancora qualche buona notizia da annunciare.

Ballata in sud minore

Ultimamente sto scrivendo meno sul blog Un po’ perché ho avuto poco tempo, un po’ perché l’ho dedicato a chiudere il mio terzo libro (quarto se si considera anche la parentesi de "La concorrenza sleale dell’ombelico).
Si tratta di un romanzo, il titolo è "Ballata in sud minore". La storia di un gruppo di adolescenti che vivono la provincia meridionale tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta. Un libro indiscutibilmente intriso di toni autobiografici, com’è ovvio visto che la prima stesura risale a quasi quindici anni fa.
Insomma, non è ancora disponibile ma qui potete saperne qualcosa di più. Oltre alla simpatia nei confronti dell’autore di questo blog (eh eh eh) c’è anche un altro motivo per cui vi invito spudoratamente a comprare e regalare questo libro.
Il ricavato dalle vendite infatti sarà devoluto all’ASSOCIAZIONE DYNAMO CAMP ONLUS che si occupa di terapia ricreativa per bambini con patologie gravi e croniche. Per una volta il giovane papà ha motivi per essere orgoglioso del giovane scrittore.

http://www.ilclubdeilettori.com/prodotto-143551/Ballata-in-Sud-Minore-di-Carmine-Caputo.aspx