Pausa pranzo ai tempi del coronavirus

Gioconda con la mascherina

  • Dopo mesi di sacrifici, forza di volontà, impegno tenace e temerarietà contro un fronte che sembrava impenetrabile, finalmente ecco i primi risultati. La curva segnala un piccolo, impercettibile ma incoraggiante segno positivo: ci siamo.
    Anche le ultime maestre delle elementari, abbarbicate sul divano, saranno costrette a lasciare il telecomando per un’oretta di didattica a distanza ogni tanto.
    PS Ogni commento sul fatto che il rifiuto della didattica a distanza, per i più piccoli, sia una scelta pedagogica approfondita, un modo per non discriminare, il risultato di una meditazione profonda verrà preso in considerazione solo se posto da chi in questi mesi, per una scelta approfondita e coerente, avrà rifiutato anche lo stipendio.
  • Sulle spiagge Zaia ha ragione, le regole non possono essere uguali per tutti. Se uno ha il coraggio di fare il bagno all’Isola Verde di Chioggia o alla spiaggia del Mort di Jesolo secondo me non ha certo paura del coronavirus.
  • A giudicare dallo slancio con cui gli italiani stanno affrontando la fase 2, prevedo che nella fase 3 sarà obbligatorio mangiare tutti da tegami comuni al ristorante, leccarsi la punta delle dita per contare le banconote e limonare con gli sconosciuti che si incontrano per strada
  • Quindicimila persone in fila all’Ikea di Torino a guardare cucine e cabine armadio. Certo che ne avete avuto di tempo per pensare a come sfruttare al meglio la ritrovata libertà.
  • Ho letto che dovremo abituarci, specie con la riapertura delle scuole, a misure igieniche più rigide in casa. Va bene l’asciugamani personizzato e pure le posate e i bicchieri lavati con cura, ma come la mettiamo con il mio ruolo ancestrale e indiscusso di finitore degli avanzi sbocconcellati delle figlie?
    Papà di tutto il mondo, siamo una specie a rischio.
  • Con i televisori al plasma avremmo potuto curare tutti i malati di Covid-19! Perché nessuno ne parla? Perché li hanno sostituiti con gli LCD per farci comprare il vaccino!
  • Questa esperienza del lock-down ci ha insegnato che possono lavorare da casa gli impiegati pubblici, gli architetti e gli ingegneri, i docenti, i professionisti, i commercialisti, gli artisti, gli psicologi e migliaia di altre categorie.
    Tutti TRANNE gli impiegati di Ryan Air addetti ai rimborsi.
    Niente da fare, c’è il distanziamento sociale.
    Loro sono al 25% da marzo e in smart-working riescono solo a proporti il voucher, disdetta.