Il bello di poter cambiare

Alcuni mi hanno chiesto come mai sono passato dalla comicità diretta di "Bello dentro, fuori meno" ai toni un po’ noir un po’ gialli di "Bologna l’oscura". E come mai ho lasciato l’ambientazione di Statte per quella di Bologna. La risposta è che essendo uno scrittore della domenica (nel senso che ho il tempo per scrivere solo nel weekend) posso permettermi il lusso di scrivere con estrema libertà più o meno senza pensare se quello che farò apparterà a questo o quell’altro genere. E poi questo è il mestiere dei critici, non degli scrittori… Quanto a voi, non vi stupite se il mio prossimo lavoro sarà fantasy. Oppure horror. Oppure un romanzo di iniziazione. Oppure niente, se non riesco a convincere di nuovo l’editore…