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Chi stona prega tre volte

A Pistoia l’ufficio liturgico ha predisposto un galateo da tenersi in chiesa. Una specie di raccolta di quei messaggi che a volte con umorismo (per parlare con Dio non serve il cellulare) a volte con minacciosi disegni (una bella x sulla ragazza sgambata) invitavano i fedeli ad un comportamento adeguato.
Niente telefonino, allora, niente coscia lunga in esposizione, puntualità, niente gomma da masticare. Evidentemente il problema si pone soprattutto per certi turisti, abituati a frequentare una chiesa come se fosse un bar, e non dei più raffinati. Ma non solo loro: ci sono abiti da sposa più sexy di una tutina di Eva Henger, e il cellulare ormai squilla anche ai sacerdoti più distratti, per non parlare del vecchio trucco di presentarsi in chiesa dopo il Vangelo per accorciare la celebrazione. Un richiamo all’ordine è doveroso, senza per questo tornare alla messa in latino come vorrebbero alcuni.
L’ufficio suggerisce non solo proibizioni, ma anche proposte positive: inviti a cantare, per esempio, perché chi canta prega due volte. E chi stona, quante volte volte prega? Tre. Due volte lui, e una il vicino che implora il Cielo che smetta subito.

Cose che non vedremo…

Oggi c’è stata un eclissi anulare di sole. Significa che la luna si è posta sulla traiettoria tra noi e il sole oscurandone una parte. Il punto di migliore visibilità in Italia è stato Cagliari con l’84% della superficie visibile del sole coperta). Credo che l’abbiano vista in pochi: qui a Bologna il cielo è coperto da una coltre spessa di nubi che rendono la città allegra come un film horror svizzero anni 70. Ma quante cose non vediamo, o non vediamo più? Non vediamo più Biagi, Luttazzi e Santoro, non vediamo più il teatro in televisione, non vediamo più i giocatori che esultano sotto la curva, non vediamo più un sacco di amici perché abbiamo troppo da fare, non vediamo quello che sta succedendo a Togo dove si stanno sgozzando per motivi politici perché ci interessa di più sapere con chi se la spassa la Hunzikher.
Domani, o fra qualche giorno le nuvole se ne andranno. Ma l’eclissi l’abbiamo persa per sempre, insieme a tante altre cose importanti…