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Buona strada, Strunzy

Oggi, cari 25 lettori, permettetemi di ringraziare i miei familiari e nella fattispecie le mie figlie, che mi hanno concesso il privilegio di conoscere Strunzy.

Strunzy era un grillo dalle dimensioni ragguardevoli che durante le ore notturne acquisiva una grande voglia di cantare. Deve essere entrato da una finestra incautamente lasciata aperta dalle mie figlie che io ho chiuso solo più tardi.

Da qui si è posizionato sul mio comodino, dove ha cominciato a cantare. Alle tre in punto. Che burlone che era Strunzy, ci mancherà tanto.

Quando ho visto l’ora puntuale, ho pensato a una sveglia puntata male: certo che per programmare una sveglia perché suoni alle tre del mattino devi essere davvero molto distratto. Ma non c’erano sveglie a cui attribuire la colpa. Allora ho pensato a qualcuno in strada: ma nessun antifurto fa un suono paragonabile a quello che produceva Strunzy. Come se qualcuno facesse scattare un interruttore, come un contenitore che si apre e si richiude a tempo.

Ci siamo divertiti, io e lui. Lui che fingeva di essere sparito, per poi ricominciare a cantare appena io riprendevo sonno. Che mattacchione!

Io che cercavo di farlo uscire mentre lui gironzolava tra l’armadio e la scrivania. Purtroppo la nostra amicizia è finita verso le 4 e un quarto, 4 e mezza, per colpa della mia ciabatta che l’ha disintegrato con un colpo secco e ben assestato.

Buona strada Strunzy, adesso sveglia gli angeli del Cielo.

Bevendo coca-cola in un’anfora greca

Due notizie, una buona e una cattiva. Cominciamo con la cattiva: se passa una proposta di legge di Forza Italia, sarà possibile un condono per chi detiene illegalmente beni culturali. Tombaroli di tutto il mondo, armatevi di secchiello e paletta e devastate quel che resta del Bel Paese. Potete tenervi tutto, pagando un 5% del valore, purché affermiate di essere in buona fede.

Sembra che la proposta sia di Gabriella Carlucci: ridategli una trasmissione qualunque, un talkshow notturno, un reality, una televendita, ma non lasciatela in parlamento a far danni! Contraria la Lega: e per una volta devo dar loro ragione.

Passiamo alla notizia buona, un po’ di buon umore ci vuole. Il comune di Roma pare intenzionato a bandire la Coca Cola dai distributori automatici del municipio, per contestare il suo comportamento anti-sindacale nel terzo mondo. Sembra una cosa da nulla, ma non lo è se considerate che la Coca Cola è scesa in campo in prima persona per contestare il provvedimento (se diventasse una moda…!)

Ieri sera si è tenuto un dibattito al comune tra un sindacalista colombiano e il responsabile delle relazioni esterne in Italia. C’è stato qualche ritardo, dovuto al fatto che il sindacalista ha impiegato oltre mezz’ora per rispondere alla prima domanda che gli è stata posta.
Qual era?
Gli hanno chiesto di leggere un suo elenco di attività illecite della coca cola in Sud America…