Archivi tag: sbagliato

La delicatezza dell’operazione

Le mani sono importanti.
Dalla loro stabilità e fermezza dipende il buon esito dell’operazione.
Un po’ di esercizio non guasterà: per esempio è un buon allenamento andare in bicicletta trasportando sui palmi precedentemente oliati alcuni grossi meloni. In fase di decollo è poi importante il silenzio assoluto, e la capacità di sollevarsi con estrema lentezza. Un qualunque movimento brusco può precludere il buon esito dell’impresa.
Se non siete in grado di sollevare un bilanciere tenenedolo perfettamente in bolla (ci sono degli utili strumenti per muratore per misurare l’inclinazione) non provateci nemmeno.
Lo spostamento è di solito la parte più facile, spceie se breve, anche se un eccesso di fiducia da parte di alcuni avventati ha prodotto sbalzi, smottamenti e conseguenti fallimenti. L’unico aspetto da tenere a mente in questa fase è il cruciale bilanciamento del baricentro, che deve essere sempre perfettamente equilibrato l’atterraggio, al contrario è il momento topico. Qui si misura il valore dell’uomo.
La manovra va preparata in partenza, onde evitare di ritrovarsi dal lato sbagliato della pista. Bene le mappe e gli schemi, ma è necessaria anche un po’ di pratica con una bacinella stracolma di acqua bollente. Altro dettaglio essenziale è la temperatura: una differenza superiore al grado manderà all’aria ogni presunzione di portare a termine la missione. La pista di atterraggio deve necessariamente essere riscaldata in anticipo.
E poi finalmente si scende, piano, con estrema dolcezza, ci si mantiene sospesi a pochi centimetri dal traguardo, poi il contatto, secco, deciso. Ecco fatto. Avete messo il piccolo a letto. Se siete stati bravi, girerà il capo e continuerà a dormire. Se avete sbagliato qualcosa, entre cinque secondi aprirà gli occhi e vi griderà in faccia tutto il suo disappunto.
Avete fallito.

Non sprechiamo le parole

Io non ho un vitalizio garantito dall’istituzione che rappresento, per campare devo lavorare tutti i giorni. Non ho appartamenti regali e non posso permettermi di viaggiare tutto spesato sempre dalla stessa istituzione. E soprattutto, non pretendo di comandare senza essere stato eletto, di dettare l’agenda politica senza mai consultare gli altri, di imporre agli altri quel che è giusto e sbagliato, sulla base delle mie idee su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Tra me e il cardinale Ruini (nomen omen!) c’è in comune una sola cosa: siamo tutti e due figli di Dio (la cosa lo irriterà, ma fino a prova a contraria è così, e lo siete anche voi che state leggendo).
Io sono un povero peccatore pieno di difetti, però il secondo comandamento lo rispetto, e non nomino continuamente il nome del Signore invano a talk-show, conferenze, interviste e dibattiti, dando l’impressione di cercare più spazio ad un ego esuberante che di evangelizzare.
La fede non è una televendita, cardinale: ha fatto cadere un governo e si gode la vittoria. Ma se vuole governare lei, si candidi e accetti le regole della democrazia. Senza nominarlo invano, che francamente noi altri piccoli, insignificanti fratelli non ne possiamo più…


Matteo 6, 5-7
"Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate."