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Il club di Jane Austen

Ecco un film che con ogni probabilità piacerà al pubblico femminile: un gruppo composto da cinque donne e un uomo forma un circolo letterario per discutere dei romanzi della Austen.
Alcune sono amiche da tempo, altri si sono aggiunti, ognuno porta con sè il suo bagaglio di problemi: la giovane lesbica che si lancia in amori sfortunati, la pluri-sposata, la madre di famiglia che si scopre tradita dopo anni di matrimonio. Cosa c’è di femminile in tutto ciò?
C’è una cura esasperata dei dialoghi, a volte a dire il vero un po’ teatrali, l’attenzione e il rispetto per i sentimenti dei personaggi – a dire il vero all’inizio un po’ troppo stereotipati – e soprattutto l’assoluta assenza di azione. Uno non può aspettarsi una sparatoria o un inseguimento in un film come questo: ma almeno una bella scena d’esterni, una panoramica cittadina, un campo lungo al tramonto.
Niente di tutto questo, siamo di fronte ad un audio-libro al quale sono state aggiunte le immagini. Un’ultima nota struggente: ma ve lo immaginate in Italia un gruppo di amici (o amiche) che si incontra per discutere di letteratura? Un gruppo in cui ognuno si fa carico di leggere un libro e di discuterne con gli altri una volta al mese?
Altro che commedia sentimentale, sarebbe fantascienza…

Felicit

Oggi sono felice.
Non per ragioni sentimentali, chi legge questo blog sa che parlo pochissimo della mia vita privata. Neanche per ragioni professionali, anche se oggi con questa economia avere un lavoro di per sè dovrebbe essere motivo di gioia. Neanche per ragioni artistiche, non so ancora se l’editore pubblicherà il mio secondo romanzo, l’ho messo da parte e mi sto concentrando su un racconto, delle prime non sento più notizie (a proposito, se qualcuno l’ha letto mi faccia sapere, accetto anche insulti ma non posso rimborsarvi).
Sono felice per un motivo più banale della vita sentimentale, più sciocco per la vita professionale, più futile della vita artistica. Sono felice perché ieri il Taranto ha vinto 2-1 a Ragusa e si è salvato dall’ennesima retrocessione, siamo ancora aggrappati con le unghie al professionismo calcistico, in fondo alla C2, ma ci siamo.
E vi pare poco?