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Le portaborsette

Forse una delle cose che di più gli uomini invidiano alle donne – dopo le tette – è la borsa.
Si perché è comodo avere un’appendice di sè in cui infilare chiavi, cellulari, agende, ombrelli, penne senza correre rischi (per rischi mi riferisco alle chiavi in tasca, e quelle del cancello lasciano il segno, oppure ai cellulari con l’antennina che minacciano le intimità dei maschietti). Esistono borselli, marsupi, tracolle, valigette anche per uomini, per carità, ma non scherziamo. Sono una sbiadita fotocopia, un settore da stilisti in crisi creativa o da stagisti in formazione. Tutti così simili, così uguali, così scomodi, così tristi. E infatti gli uomini approfittano delle borse delle loro compagne per utilizzarle come comodo deposito pret-a-porter. Ma qualcosa si è incrinato in questo rapporto. Da qualche tempo la congiura degli stilisti, non contenta di produrre mediocri zozzerie per gli uomini, ha cominciato a prendersela anche con le donne, riducendo sempre di più le dimensioni, tanto che ci sono borse in cui altro che cellulare e chiavi, anche il bancomat fatica ad entrare. Perchè? Cosa vi abbiamo fatto, congiura degli stilisti? Ridateci delle borse da signora di dimensione opportuna. Gliele regaleremo volentieri.
Visto che non possiamo permetterci un portaborse ci accontentiamo volentieri dei favori di una portaborsette…

Terrore e morte di Paperino

Una legge istituita alcuni anni fa prevedeva il divieto di allevare visoni in gabbia, pratica dolorosa che rende la vita di queste creature un’autentica sofferenza, e soprattutto proibiva di ingozzare le oche, cui viene somministrato forzatamente mangime di ogni tipo per fare gonfiare alle poverette il fegato, che alcuni reputano una prelibatezza. Una legge che finalmente poneva l’Italia in una condizione di stato civile, al pari della Gran Bretagna e di altri paesi del nord europa come la Svezia che hanno legislazioni simili. Quella legge non c’è più. La maggioranza ha deciso che le esigenze commerciali degli allevatori (quasi tutti lombardi e veneti, nota bene) vengono prima, e poi nel caso dei visoni si tratta di animali da allevamento, non da macellazione. Per cui la logica del legistlatore è che se ti ammazzo per sbudellarti e friggerti, hai diritto ad un’esistenza meno dolorosa; se ti ammazzo per scuoiarti, zitto, non muoverti così ingrassi e mangia, che ci serve la tua pelliccia. Queste notizie purtroppo circolano a fatica, se ne sa poco, si parla di altre oche grasse, purtroppo (ogni riferimento a reality show è puramente casuale). Ma voi, cari miei 3 lettori, pensateci, la prossima volta che mangiate il fegato gonfio di un’oca morta atrocemente.
E poi,caro mio primo ministro, chi è che porta terrore e morte?