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La statale della morte

C’è ancora qualcuno che rimpiange il ponte sullo Stretto di Messina che, con ogni probabilità, non si farà. A questo qualcuno vorrei chiedere: ma come si raggiungerebbe questo ponte, da nord?
Attraverso la Salerno-Reggio Calabria, sarebbe la probabile risposta. E sulle ridicole condizioni della Salerno- Reggio Calabria non mi dilungo. Ma tutti quelli che provengono dalla costa adriatica, da Trieste in giù (come è bello far l’amore… no questa è un’altra faccenda) dopo l’A14 che finisce a Taranto come ci arrivano alla Salerno-Reggio Calabria?

Devono attraversare la statale della morte, la famigerata statale 106. Da Taranto a Metaponto è quasi un’autostrada: poi comincia il lento inabissarsi infernale di questa strada che diventa a tratti un tratturo di campagna.

Guardate le foto scattate il 29 dicembre di quest’anno, per farvi un’idea. Non sono immagini del Guatemala o della Guinea, signori, queste sono Lucania e Calabria.

È da qui che dovete passare, signori del ponte, prima di attraversare il vostro colosso di acciaio. Allora?

È così che vogliamo rilanciare la vocazione turistica di queste meravigliose regioni? Per caso la 106 è una specie di Camel Trophy sponsorizzato da un’azienda di fuoristrada?


Non scherziamo, signori, in una buca così non solo ci lasci ruote e cerchioni: al buio, se non te ne accorgi per tempo, ci lasci la pelle. E agli amici leghisti che si lamentano sempre dello stato che mangia i loro quattrini e li porta al sud, invito a riflettere su queste foto: dove sarebbero questi soldi che finiscono al sud? Forse i lucani e i calabresi non sono cittadini come gli altri, e non hanno diritto ad una strada da paese civile come gli altri?


PS. Per i possessori di fuoristrada: l’anas sta tamponando in questi giorni l’emergenza buche, per cui per il momento il safari avventuroso è rimandato. Ma non temete: al prossimo acquazzone saremo di nuovo in questo stato, e potrete divertirvi un mondo.

PPS Per tutti gli altri: nonostante le buche, andate in Calabria e Sicilia. Ne vale comunque la pena. Magari andateci guidando con prudenza