Archivi tag: veline

Dopo due anni di blog, ecco i risultati:

Dopo due anni di blog, ho pensato sia arrivato il momento di cominciare a tirare le somme. Non è stanchezza, solo voglia di condividere un po’ di dati, tanto per capire se li condividete. La tabella qui sotto mostra il numero di articoli pubblicati, le letture e il loro gradimento, che altro non è che il numero medio di letture per gli articoli di quella sezione.
Il dato è un po’ falsato dal fatto che ho aggiunto via via nuove sezioni, e che gli articoli “redazionali” sono quelli di servizio, per cui più letti. Ma qualche spunto può essere comunque tratto: per esempio non vi piace lo sport e non vi piacciono le mie notizie a uecchio, mentre invece apprezzate molto che si parli di donne, linguaggio e televisione.

Uhm… Potrei dedicare il blog alla comunicazione linguistica delle veline, che ne dite?

Sezione

Articoli
Letture
Gradimento
Redazionale 9 1452 161,3333333
Brevissime 9 1229 136,5555556
Donne… 14 1853 132,3571429
Ma come parli? 8 829 103,625
Tivvù 15 1481 98,73333333
Dico sul serio 14 1355 96,78571429
Gnius 54 4928 91,25925926
Pollitica 38 3436 90,42105263
Recensioni 25 2160 86,4
Media 24 2051 85,45833333
Uomini? 8 662 82,75
Storie 5 407 81,4
Personal Edition 55 4476 81,38181818
Notizie a uecchio 10 693 69,3
Sport 13 814 62,61538462
Classifiche 3 170 56,66666667

L’Italia dei guru

La Fiera dei piccoli e medi editori di Roma 2005 ha offerto una serie di spunti su cui riflettere.
Scandalosa, oscena e imprevista scoperta per giornalisti, guru dei new media, massmediologi e intellettualoidi: c’è un sacco di gente che compra libri. Giovani, donne, anziani, bambini. Non solo: comprano libri di autori esordienti, di sconosciuti, libri di poesia o saggi di autori provenienti dal terzo mondo. Invogliati non da pubblicità, gadget e sconti, ma semplicemente da una frase, una suggestione, una quarta di copertina. Gli intellettualoidi si agitano, argomentano, si interrogano, disquisiscono: come mai questo non succede tutto l’anno? Come mai quest’anomalia di Roma? Che ci fanno queste migliaia di persone a Roma, che non c’è neanche Radio Dee-Jay? Semplice. Tutto l’anno ai lettori vengono proposti maghetti volanti, giovanissime prostitute, resoconti di trasmissioni televisive, barzellette e polpettoni fantareligiosi. Poi capita una boccata d’aria fresca come questa fiera, e la gente accorre numerosa. Ci sono tante Italie.
Quelle di mandrie di militari in licenza, liceali brufolosi e ragazzini innamorati delle veline che accorrono al MotorShow a gridare "faccela vede’" alle hostess massacrate e a contendersi ferocemente un cappellino, e quella di chi va a Roma a comprare libri di cui non ha mai sentito parlare.
Ci sono tante Italie, ma i guru sembrano guardare sempre la stessa.

 PS. Le copie del mio romanzo sabato pomeriggio erano esaurite. Come autore ed editore, che si mangeranno le mani per mesi…