Google Books

Hanno cominciato con un motore di ricerca essenziale ma efficiente, poi non si sono più fermati. Pubblicità online, mappe, software per ufficio, quelli di Google hanno il marchio più popolare al mondo (e prezioso: l’hanno valutato 67 miliardi di dollari). Adesso hanno cominciato anche a pubblicare libri. Online, ovviamente, come nel loro stile, anche se più di una pubblicazione si tratta di un copia e incolla: anche questo nel loro stile. Provate a cliccare su http://books.google.it/ e cercate, per esempio, “Bello dentro, fuori meno”. Troverete un bel po’ di pagine del mio romanzo da leggere. Si tratta (immagino) di un’iniziativa di tipo promozionale, visto che non tutto il libro è online, ma una parte, per cui qualcuno potrebbe sfogliarlo come farebbe in libreria e decidere poi di comprarlo se gli piace. Però c’è tutta la divina commedia, per esempio, è c’è una valanga di altri testi, tutti ricercabili in modalità full text. Si sta forse realizzando quell’unico, gigantesco Aleph vagheggiato da Borges? Oppure siamo di fronte alla reincarnazione del progetto Xanadu di Ted Nelson, che finalmente risorge e vede la luce? Niente di tutto questo, credo. La natura di Google Books va ricercata altrove: è in quelli piccolo rettangoli pubblicitari che arrivano al lettore di Dante come a quello diei fumetti. I signori di Google non stanno creando una grande biblioteca globale di condivisione del sapere: stanno vendendo, il loro è un grande supermercato, e il povero Dante ridotto a telepromozione…