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La leggenda degli uomini straordinari

Se mi chiedessero di descrivere in poche parole la differenza tra la cultura letteraria americana e quella europea (e perché mai dovrebbero chiedermelo? E perché mai dovrei essere in grado di rispondere?) suggerirei di guardare questo film. Non è certo esauriente ma è un buon punto di partenza. L’autore del fumetto da cui è tratto questo film ha preso dei personaggi letterari della vecchia Europa, li ha masticati, digeriti e trasformati in qualcos’altro che non tradisce del tutto le origini ma sicuramente le modifica e le reinventa. Mister Hyde diventa una specie di Hulk, Dorian Grey (a proposito, l’attore fa di tutto per sembrare Johnny Depp, ma perché non chiamare Johnny Depp? Forse il nostro ha fiutato la bufala) un X-men maledetto, Mina Harper è la solita dark-lady che si trasforma in pipistrello (ma non ha la batmobile), Alan Quatermain (interpretato da uno Sean Connery che sembra l’unico a crederci) è un vecchio Indiana Jones.
Un processo che gli universitari chiamerebbero post-moderno, vituperato e disprezzato dagli europei che venerano (a volte giustamente, a volte esagerando) i loro totem letterari, preservandoli dall’uso commerciale, o forse facendone merce da museo. Il punto è che noi europei abbiamo assorbito, masticato e reinventato altre culture (dall’antichità greca all’orientalismo di Goethe), per cui dovremmo essere meno intolleranti con gli americani giocherelloni che fanno altrettanto.
Tornando al film, il problema non è tanto l’idea, che può risultare un gioco simpatico, nè la storia che ha un suo sviluppo interessante, ma una sceneggiatura di livello molto, molto basso, fatta di battutine che spesso girano a vuoto, di duelli e scontri interminabili, di effetti speciali ridondanti. Sulla mania di reinventare del cinema americano sono disposto a chiudere un occhio, sulla tecnica del racconto no, in quella sono maestri ma qui sbagliano decisamente il colpo.
PS Nella versione originale si parla di “Lega degli uomini straordinari”, trasformata in “leggenda” nel titolo e in “squadra” nei dialoghi. Evidentemente la distribuzione italiana si è resa conto che nelle leghe da noi di uomini straordinari ce ne sono ben pochi…