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Ombelichi e concorrenza…

Seconda puntata dedicata all’abbigliamento femminile e alla primavera. Come ho già avuto modo di scrivere trovo divertente occuparmi del rifiorire stagionale di stravaganti vestiti di donne non per maschilismo ma perché la moda maschile è prevedibile e noiosa; ma magari qualche idea su noi maschietti mi verrà.
Abbiamo già parlato di pantaloni a vita bassa, l’inevitabile passo successivo è alzare lo sguardo (non di molto) sull’ombelico al vento. Cominciamo proprio da qui, dal vento, dalla pioggia, dal freddo: ragazze mie, va bene che siamo nell’era dell’immagine, ma che immagine pensate di dare di voi se ve ne andate in giro con la pancia scoperta e la sciarpa (ne ho viste)? Direte: mi fa male la gola, non la pancia.
Ah be’, allora.
Se proprio siete intransigenti e la pancia non volete coprirla, allora scoprite anche il resto: prenderete una polmonite, ma sarete più coerenti. D’altronde capisco che i modelli televisivi non aiutano: ricordo qualche tempo fa Camilla Raznovich (peraltro molto simpatica) condurre il programma su MTV senza un filo di voce, con la sciarpa al collo per il raffredore e le tette scoperte per tre quarti. E non ditemi che nello studio faceva caldo, il sessuologo che conduceva con lei aveve il maglione a collo alto! Ragazze mie, una donna influenzata non è mai sexy, abbiate cura di voi! Ma mettiamo che faccia caldo, e quindi l’ombelico possa prendere un po’ di sole: lo scopriamo? Scopriamolo. A patto di avere meno di quarant’anni (ho visto una volta per strada una settantenne con un top e ancora ho degli incubi notturni), di esservi depilate (se invitate degli sguardi accoglieteli decorosamente) e di non essere in ambienti che richiedono concentrazione, come la chiesa, la scuola o l’ufficio. Già noi maschi ci distraiamo più facilmente.
Se poi vi scoprite ci sono gli estremi per la denuncia per concorrenza sleale…

Abbattiamo le soglie

Sembra essere tornati al rinascimento, esportiamo sapienza in tutto il mondo. Siamo andati in Francia ad illuminare il globo con la nostra genialità imprenditoriale: per risolvere i problemi dell’Europa, basta alzare la soglia del fatidico 3% (il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo che devono rispettare i paesi firmatari del trattato di Maastricht). Così possiamo fare più debiti, spendere di più e chi se ne frega. Facile, no? Ma io non mi accontenterei, tanta lungimiranza non può essere limitata ad un solo settore: abbassiamo la soglia della sufficienza a scuola, tutti promossi anche con 4 e 5, all’università promossi con 15, 16 e 17, così finalmente crescerà il numero dei laureati, aumentiamo il numero dei campioni d’Italia, 5 scudetti ogni anno in ogni disciplina così la smettono di litigare, 15000 punti sulla patente per tutti, hai voglia a perderne, e se davvero vogliamo combattere la criminalità, niente di più facile. Smettiamola di considerare crimini certe azioni un po’ troppo irruente. Che bello.