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Sky: la crociera tutto incluso

Sul fronte dei contenuti, non c’è offerta televisiva in questo momento che si avvicini seppure lontamente a Sky. Rappresenta insomma "il benchmark", l’elemento di paragone con cui confrontarsi. Ha perso, sotto l’attacco di Raiset, i canali di Raisat, e non è una perdita da poco, ma resta comunque la sua un’offerta inarrivabile. Film, serie tv, programmi televisivi autoprodotti (e spesso di ottima qualità superiore a quelli delle televisioni generaliste), alta definizione, canali tematici per tutti i pubblici. SkyTG 24 è probabilmente il migliore telegiornale oggi disponibile, ed è un peccato che non sia più visibile in chiaro.
L’offerta di Sky sarebbe impareggiabile, se non avesse un grosso limite: è cara. Carissima. Cinquanta, sessanta euro al mese pesano parecchio sul budge familiare di una famiglia oggi.
Oltre tutto Sky mostra di credere poco nella pay-per-view, e soprattutto ha una offerta a pacchetti piuttosto "monolitica": o tutto il cinema o niente, o tutto il calcio o niente.
Che dire? In questo modo difficilmente conquisterà molti altri utenti oltre a quei cinque milioni di cui dispone oggi. Anche perché non c’è solo un problema di soldi, ma anche di tempo: tutta quella valanga di contenuti richiederebbe dieci vite per essere vista. E per chi si accontenta di un paio d’ore di tivù al giorno (perché va ancora al cinema, legge dei buoni libri, fa sport, vede gli amici o magari gioca ai videogames) il costo orario risulta veramente eccessivo anche per chi potrebbe permetterselo.

I dubbi di un paese analfabeta

Dobbiamo preoccuparci di più del fatto che la costituzione italiana sia stata ieri riscritta e rimpiazzata da un documento che rischia di riportarci ai bei tempi di Federico Barbarossa di cui evidentemente qualche cortigiano ha nostalgia, oppure del fatto che Lory Del Santo abbia vinto l’isola dei Famosi sbugiardando exit-poll e sondaggi e minando la credibilità della nostra struttura sociale? Il vero problema dell’occidente è il crearsi di enormi periferie di disperati rabbiosi che vivono in trenta in appartamenti di cinquanta metri quadri, o i ritardi dello sviluppo della rete umts per i videocellulari? Il mercato italiano è davvero libero e concorrenziale, visto che abbiamo 150 diversi operatori da contattare per chiedere le informazioni sull’elenco telefonico (892,1240,ecc.) o forse sarebbe il caso di liberalizzare anche energia, televisioni, professioni (notai, farmacisti) e trasporti prima di parlare?
L’unica certezza è che questi dubbi possono venire solo a uno che vive nel terz’ultimo posto della classifica dei paesi più istruiti dell’Ocse, prima di Portogallo e Messico. L’unica certezza è un terzo degli italiani non leggeranno mai queste mie parole, non tanto perché il mio blog sia una schifezza, quanto perché più concretamente non sanno leggere. E fanno casino con le istruzioni dei cellulari votando per la Del Santo anziché per la Elmi…