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Buon qualcosa a tutti

Quest’anno, mi raccomando, non augurate “Buon Natale” per non turbare i vicini ebrei che potrebbero essere sconvolti da tale augurio e accusarvi di antisemitismo; evitate di mangiare bistecche bovine che come sapete potrebbero turbare il sonno del compagno di classe indù di vostro figlio. Non azzardatevi a comprare spumante perché i musulmani non bevono alcol e potrebbero accusarvi di razzismo.
Se fate il presepe, assicuratevi di inserire almeno una coppia di pupazzetti gay, per evitare di discriminarli con la vostra fissazione retrograda per la famiglia.
E assicuratevi che accanto a Babbo Natale ci sia Mamma Natale (no no no la Befana non è un simbolo di donna evoluta, maschilisti che non siete altro, e poi quella scopa tra le cosce è sessista). Non augurate buon anno a nessuno, perché il nostro calendario non è riconosciuto in tutto il mondo, e limitatevi a fischettare la canzone natalizia di John Lennon, tutte le altre sono clericoreazionarie. Fischiettare, non cantare, perché le parole sono scritte nella lingua della potenza imperialista ed è meglio evitare.
Se mettete una coroncina di fiori alla porta, assicuratevi che gli steli siano immersi nella terra con tanto di radici, perché un ambientalista potrebbe trasalire passando davanti a casa vostra e se proprio volete mangiare tacchino, che sia di un animale morto di vecchiaia. Auguri: ne avete bisogno

Buon qualcosa

Quest’anno, mi raccomando, non augurate “Buon Natale” per non turbare i vicini ebrei che potrebbero essere sconvolti da tale augurio e accusarvi di antisemitismo; evitate di mangiare bistecche bovine che come sapete potrebbero turbare il sonno del compagno di classe indù di vostro figlio.
Non azzardatevi a comprare spumante perché i musulmani non bevono alcol e potrebbero accusarvi di razzismo. Se fate il presepe, assicuratevi di inserire almeno una coppia di pupazzetti gay, per evitare di discriminarli con la vostra fissazione retrograda per la famiglia.
E assicuratevi che accanto a Babbo Natale ci sia Mamma Natale (no no no la Befana non è un simbolo di donna evoluta, maschilisti che non siete altro, e poi quella scopa tra le cosce è sessista). Non augurate buon anno a nessuno, perché il nostro calendario non è riconosciuto in tutto il mondo, e limitatevi a fischettare la canzone natalizia di John Lennon, tutte le altre sono clericoreazionarie. Fischiettare, non cantare, perché le parole sono scritte nella lingua della potenza imperialista ed è meglio evitare.
Se mettete una coroncina di fiori alla porta, assicuratevi che gli steli siano immersi nella terra con tanto di radici, perché un ambientalista potrebbe trasalire passando davanti a casa vostra e se proprio volete mangiare tacchino, che sia di un animale morto di vecchiaia.

Detesto il politically correct.

Quando il trapasso ? un salasso

Il tema non è dei più simpatici, ma visto la giornata, mi sembra adatto. Organizzare un funerale costa circa 3500 euro, secondo una stima di Codacons. Ma si può arrivare fino a 20000 mila euro, nel caso di extralusso. 20000 euro? Tipo messa con canzone di Elton John, cassa in platino e chirurgia plastica che, almeno dopo il trapasso, ti rende bello come un dio greco? Roba da pazzi. Secondo Codacons ci vogliono 900 euro per una bara, 610 per un cuscino, 350 per gli avvisi, 1000 per i "servizi" (sì, insomma, il becchino). E la lista continua. Mi consola se non altro che, sempre secondo questo studio, per i funerali si spende più al sud che al nord: finalmente qualcosa per cui Bologna è più conveniente. Voglio fare due riflessioni: la prima è personale.
Spero che il mio momento venga più tardi possibile, ma comunque mi preoccupo di anticipare ai posteri che per quanto mi riguarda quei soldi se li possono spendere in un bel viaggietto, altro che cuscini e fiori. Avranno la mia assoluta benedizione: tanto avrò di meglio a cui pensare, allora.
La seconda riflessione è più generale: l’Italia è piena di nonnini soli per i quali i parenti non hanno mai abbastanza tempo. Ricordiamoci di loro per rendere più decoroso l’ultimo passo, piuttosto che preoccuparci quando ormai il cammino è concluso.

 PS Smettetela di grattarvi, vi conosco, sapete. Tanto non serve.

Arriva la bellezza

Si è presentata bella da mozzare il fiato, avvolta in un turbine scintillante e profumato di pollini e il suo sorriso è bastato a farci lacrimare gli occhi. Non per la commozione, ma per le allergie: ormai non è più il sole e il caldo ad annunciare la primavera, ma gli starnuti e le infiammazioni. Pazienza, tutto ciò che è bello spesso fa soffrire, dopo l’ostico e noioso inverno, arriva la seducente stagione dei fiori e dell’insonnia. Che non a caso è donna, donna come l’estate, donna come tutto ciò che ci piace, donna come ciò che ci mette allegria, che ci entusiasma, che ci fa innamorare. E che ci fa soffrire. Etchiuuuuu