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La radio di notte

La radio di notte è un viaggio frettoloso che ti riporterà a casa, con vent’anni di sogni svaniti sulle spalle e il sapore del caffè che si mescola con quello del dentifricio.
La radio di notte è quel percorso al quale ti sei preparato mentalmente centinaia volte, l’unico tuo ruolo decisivo in questa fase del processo riproduttivo, eppure in nessuna di quelle centinaia di proiezioni eri così teso ed emozionato.
La radio di notte è un pensiero che schiaccia le spalle e non vuole andar via, e ritorna prepotente tra le pieghe delle lenzuola fino alla tua resa di fronte ad una tazza di camomilla
La radio di notte è la compagna di solitudini non cercate, una traccia di evidenziatore su certe pagine grigie della nostra esistenza.
La radio di notte è una frequenza insolita che trasmette musica di cinquant’anni fa e se ne vanta pure.
La radio di notte è una voce profonda e lenta che ti accompagna senza l’ansia e le risate a comando delle ore mattutine.
La radio di notte è un foglio di carta stropicciato in fondo alla tasca dei pantaloni che ci ricorda che la vita continua anche in nostra assenza.

Ninna nanna dell’insonnia

Ninna ah, ninna oh
questo bimbo a chi lo do
se lo do all’uomo bianco
mi risponde sono stanco
se lo do all’uomo nero
poi si offende per davvero
se lo do all’uomo rosso
mi risponde io non posso
se lo do all’uomo verde
va a finire che lo perde

Ninna ah, ninna oh
questo bimbo a chi lo do
se lo do all’uomo giallo
mi risponde ho male a un callo
se lo all’uomo blu
mi risponde pensaci tu
se lo do all’uomo marrone
mi risponde fossi… babbione
se lo do alla befana
fa overdose di tisana…

Ninna ah, ninna oh
questo bimbo a chi lo do,,,
[ad libitum]

Arriva la bellezza

Si è presentata bella da mozzare il fiato, avvolta in un turbine scintillante e profumato di pollini e il suo sorriso è bastato a farci lacrimare gli occhi. Non per la commozione, ma per le allergie: ormai non è più il sole e il caldo ad annunciare la primavera, ma gli starnuti e le infiammazioni. Pazienza, tutto ciò che è bello spesso fa soffrire, dopo l’ostico e noioso inverno, arriva la seducente stagione dei fiori e dell’insonnia. Che non a caso è donna, donna come l’estate, donna come tutto ciò che ci piace, donna come ciò che ci mette allegria, che ci entusiasma, che ci fa innamorare. E che ci fa soffrire. Etchiuuuuu