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Top-ten delle imprecazioni del libero cittadino contro la maledetta burocrazia

uffici10. Scusa il ritardo, ci ho messo tanto per colpa della burocrazia. Sai, questa ottusa necessità di chi comanda di obbligarci a fermarci ai semafori…
9. Mi dispiace ma non posso portarci a cena stasera. Quegli odiosi burocrati del ristorante non accettano le figurine dei calciatori come forma di pagamento. Ma dico io, siamo nel 2015, no?
8. Quante storie, giocare a calcetto con voi sta diventando veramente noioso. Dove sta scritto che bisogna giocare in 5 contro 5? Noi siamo venuti in sette e giocheremo in 7 contro 5, e non sarete voi stucchevoli burocrati a fermarci
7. Ma come sarebbe a dire che senza biglietto non posso entrare al cinema? Sempre con questi cavilli. Ho qui la autocertificazione che attesta che ho il biglietto ma l’ho scordato a casa. Avanti, fatemi entrare!
6. Non hai idea di quello che mi è successo oggi in banca. Non mi hanno fatto incassare un assegno perché mancava una firma. Una firma, capisci? E io devo perdere una mattinata perché manca una firma su un pezzo di carta?
5. Che futuro può avere mai un paese dove per fare un appendicite ci vuole la laurea in medicina, e per progettare un ponte bisogna essere ingegneri? Mio cugino che è un genio progetta dei grattacieli che dovresti vederli, e per colpa di questa burocrazia non glieli fanno erigere!
4. Dice: non puoi guidare perché non hai la patente. E perché mai ci vorrebbe una patente per guidare? Io posso guidare benissimo anche senza. Per andare a piedi non serve, per andare in bici nemmeno, non vedo perché questi burocrati devono pretenderla per farmi guidare la mia corriera.
3. Parlano tanto di rilancio delle attività produttive e del commercio, e poi pretendono di chiudere il mio ristorante solo perché cucino in un garage condominiale. Burocrati che uccidete la libera impresa, ecco cosa siete!
2. Come sarebbe a dire che non posso usare la sala del consiglio comunale per la festa di compleanno di mio figlio? Sono un cittadino che paga le tasse, io, e mantiene voi altri maledetti burocrati
1. Si, è vero sul documento di identità c’è il mio nome, e mi avete trovato in casa in quella che ho dichiarato essere la mia dimora abituale. Ma è tutta noiosa burocrazia, e io la disconosco. Disconosco anche me stesso. Pertanto non vi restituirò i 10 mila euro che vi devo, maledetti burocrati.

Sesso e pubblicit

Uno dei luoghi comuni sul mondo della comunicazione è quello per cui i pubblicitari sono fissati con il sesso visto che la pubblicità è infarcita di sesso.
Sicuramente c’è molto di vero, anche se sarebbe più corretto dire che la pubblicità è infarcita di seduzione.
Il sesso infatti è un incontro di due persone che si conoscono, si seducono appunto, “consumano” l’atto amoroso (visto che parliamo di pubblicità il riferimento ai contumatori è d’obbligo), si coccolano, si lasciano.
Di tutto ciò alla pubblicità interessa solo il flirt, l’ammiccamento, la provocazione. Perché è quella che evoca mondi eccitanti che solo il prodotto, o più spesso la marca, promettono di generare.
Ma allora perché parlo di luogo comune? Anche se solo di seduzione sessuale, nella pubblicità ce n’è tanta.
Il luogo comune è dare la colpa ai pubblicitari. Copywriter e creativi sono di solito persone molto colte, raffinate, intelligenti. Molti di loro sono donne, molte sono giovani.
Ma le pubblicità non le scelgono loro. Le pubblicità le sceglie il cliente, il committente. Quasi sempre uomo, quasi sempre con più di cinquant’anni. Il vero fissato è lui, è lui il maniaco. Gli puoi proporre una pubblicità ironica, una intellettuale, una divertente. Ma se vuoi portare a casa la pagnotta prima o poi dovrai tirare fuori due belle tette e un vacuo faccino sorridente con la merendina in mano….