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“Gli anni folli”, mostra a Ferrara

Il fascino irresistibile della Parigi degli anni Venti rivive a Palazzo dei Diamanti attraverso le creazioni di grandi maestri : Monet, Matisse, Mondrian, Picasso, Braque, Modigliani, Chagall, Duchamp, De Chirico, Miró, Magritte e Dalí,  protagonisti di un periodo di eccezionale vitalità artistica che ebbe come palcoscenico Parigi all’indomani della Grande Guerra.

In quegli anni, che furono chiamati “folli”, i costumi liberali, il fermento intellettuale, il clima cosmopolita, i teatri, i caffè, il jazz, le gallerie attirano da ogni parte del mondo nella capitale francese musicisti, scrittori, coreografi, cineasti e artisti in cerca di fortuna e celebrità. Nella Ville lumière, novella mecca dell’arte, si respira l’aria di una nuova era, contrassegnata da un senso di libertà e da un desiderio di rinascita, che stimola la fioritura di un autentico laboratorio internazionale di idee e creatività.

Ho visto questa mostra che mi è piaciuta anche se non mi ha impressionato perché talvolta il filo conduttore che lega i vari artisti appare un po’ labile e perché la presenza non solo di dipinti ma anche di
sculture fotografie e soprattuto, costumi teatrali, appare un po’ forzata.

Rimane in ogni caso la lussuosa possibilità di una passeggiata variegata che si apre con Renoir e attraverso Modigliano e Picasso (mi hanno colpito molto le sue “maternità” finisce con il surrealismo e il dadaismo, una boccata d’ossigeno visto i tempi cupi per la cultura che viviamo.

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Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalí. 1918-1933
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 11 settembre 2011 – 8 gennaio 2012.

http://www.palazzodiamanti.it/

Signor Mollica, mi regali un suo aggettivo!

Ho un sogno nel cassetto: una recensione di Vincenzo Mollica.
Non lo conosco di persona e non posso dire se è un entusiasta sempre e comunque, ma ogni volta che commenta qualcosa in tivù, è un tripudio di aggettivi qualificativi positivi. Il minimo che una mostra possa ricevere è "straordinaria", il film è sempre "Il più bello", l’opera è "incantevole" e il disco "lascia senza parole". Signor Mollica, faccio un appello pubblico, legga i miei racconti.
So già che nella peggiore delle ipotesi per lei saranno indimenticabili, o se proprio va male, toccanti e profondi. Vincenzo Mollica è per un’artista l’insegnante di educazione artistica delle medie: un bel voto non si nega a nessuno!
E lo vorrei anch’io…