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Il ritocchino alla targa

In questi giorni è stato individuato a Bologna un furbone che aveva ritoccato con il bianchetto una lettera della sua targa automobilistica. In questo modo pensava di evitare Sirio, ma le sue multe arrivavano ad un altro automobilista ignaro. Non so quanto pensava potesse durare questo espediente architettato, ma certo l’ingegno non ci manca  quando si tratta di infrangere le regole. Un altro trucco che pare stia prendendo piede è quello dell’auto in panne. Occorrente: due persone, un auto, molta faccia tosta.

Ci si ferma prima della telecamera di Sirio fingendo un guasto al motore. L’amico scende e spinge  da dieto, facendo bene attenzione a coprire la targa. Un bel saluto a Sirio, e dopo una ventina di metri si può tornare in macchina. Ricordando ovviamente di ripetere la sceneggiata ad ogni varco.
Che dire? Considerando questi segnali di civiltà e tenendo presente che mezzo paese come titolo di studio non va oltre la terza media, il problema dell’immigrazione sarà presto risolto, perché presto saremo noi ad emigrare in Romania.

Le infradito fra di noi

Ci volevano i podologhi inglesi per scoprire che le infradito fanno male. Dolori al tallone, infiammazioni della alla volta plantare, veschiche, distorsioni alla caviglia, fratture. Una suola piatta e un unico centurino come appriglio del piede, legato oltre tutto alle dita e non al calcagno, non potevano certo rappresentare questo gran confort per i nostri piedi. Personalmente non amo le mode, poi quando ad essere di moda è un capo esteticamente osceno come le infradito, non posso che essere inorridito. Ne ho viste di bianche e di colorate, con le perline e dorate, indossate con le calze (giuro!), da piedi belli ed eleganti e da estremità gonfie, deformi, pelose e bitorsolute. Ho visto persone chic indossarle con disinvoltura in centro cittadino, le stesse persone che bevono solo acqua minerale e solo da bottiglia aperta davanti a loro. Probabilmente le stesse che amano gli animali e vestono scarpe di coccodrillo, ma questa è un’altra storia. Le ho viste ai piedi di uomini in divisa da macho (camicia bianca sbottonata sul petto glabbro, pantalone in stile 100% orchite e occhiali modello astronauta) con il maglione sulle spalle perché fa fresco, le ho viste ai piedi di bambini che non possono andare in bici senza rotelle altrimenti cadono ma sugli scogli con le infradito evidentemente sì.
E, lasciatemelo dire, l’unica ragione per cui l’inverno che arriva non mi sembra così cattivo è che spero di non vederle più.