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Bevendo coca-cola in un’anfora greca

Due notizie, una buona e una cattiva. Cominciamo con la cattiva: se passa una proposta di legge di Forza Italia, sarà possibile un condono per chi detiene illegalmente beni culturali. Tombaroli di tutto il mondo, armatevi di secchiello e paletta e devastate quel che resta del Bel Paese. Potete tenervi tutto, pagando un 5% del valore, purché affermiate di essere in buona fede.

Sembra che la proposta sia di Gabriella Carlucci: ridategli una trasmissione qualunque, un talkshow notturno, un reality, una televendita, ma non lasciatela in parlamento a far danni! Contraria la Lega: e per una volta devo dar loro ragione.

Passiamo alla notizia buona, un po’ di buon umore ci vuole. Il comune di Roma pare intenzionato a bandire la Coca Cola dai distributori automatici del municipio, per contestare il suo comportamento anti-sindacale nel terzo mondo. Sembra una cosa da nulla, ma non lo è se considerate che la Coca Cola è scesa in campo in prima persona per contestare il provvedimento (se diventasse una moda…!)

Ieri sera si è tenuto un dibattito al comune tra un sindacalista colombiano e il responsabile delle relazioni esterne in Italia. C’è stato qualche ritardo, dovuto al fatto che il sindacalista ha impiegato oltre mezz’ora per rispondere alla prima domanda che gli è stata posta.
Qual era?
Gli hanno chiesto di leggere un suo elenco di attività illecite della coca cola in Sud America…

Che bello, l’inflazione scende

I probi ricercatori dell’Istat dicono che l’inflazione scende. Chiariamo subito: se l’inflazione scende non significa che calano i prezzi, come talvolta sembrano suggerire certi commentatori dell’era dell’ottimismo, ma che aumentano più lentamente. E già vedete che le prospettive cambiano ed entriamo nell’era dell’ottimismo moderato.

Poi, come fanno i ricercatori a fare un’affermazione del genere? Così: vanno a fare la spesa e si accorgono che il pane costa di più, la verdura costa di più, e segnano; poi vanno a mangiarsi una pizza e scoprono che la margherita costa il doppio rispetto all’anno scorso e una birretta bionda costa quanto un barolo invecchiato; e segnano. Poi pagano l’assicurazione e scoprono che è aumentata anche quella, e segnano, mandano i figli dal pediatra e segnano gli aumenti.

L’ottimismo comincia a vacillare. E i trenta euro per un certificato medico che costava 40 mila lire? No quello non è nel paniere, dicono. E il borotalco, lo scaldabagno, la colla? Non ci interessa. Sono fatti così, i ricercatori, segnano solo ciò che dicono loro, pardon, ciò che hanno nel paniere. Però i ricercatori vivono nell’era dell’ottimismo, sanno guardare, e dicono: ohibò, il dvd della Sirenetta costava 19 euro e ora ne costa 15; e segnano. Ohibò, quel cellulare costava 300 euro tre mesi fa, ora ne costa 100; e segnano.

E il risultato di tanti calcoli e tanti appunti, per magia, ci dice che i prezzi salgono, ma poco, evviva, facciamo girare l’economia.