Lo zio d’America

Oggi mi è arrivata una e-mail dal Brasile, potenza della rete. Trattavasi di un tale Daniel che è alla ricerca delle sue radici italiane, e voleva risalire ad un suo avo, Antonio Caputo da Salerno. Ha pensato bene di cercare in rete tutti gli Antonio Caputo disponibili (mio padre si chiama così, avrà visto uno dei suoi quadri) e di chiedere loro informazioni. Purtroppo non ho relazioni di parentela con Daniel (gli avrei fatto visita volentieri) però l’idea mi ha colpito. In fondo la rete è uno strumento formidabile per cercare informazioni, perché non provare a tracciare il nostro albero genealogico in questo modo? Io per esempio so di uno zio di mio nonno che in America c’è andato veramente, anche se quella del Nord. Magari dovrei mettermi a cercare i suoi discendenti. Già. E per dirgli che? Per chiedergli se gli piacciono gli spaghetti, il mare e le donne italiane? Per farmi raccomandare e trovare lavoro negli States? Per raccontargli il baratro in cui questo paese sta sprofondando da qualche anno a questa parte? Uhm. Evidentemente non sono preparato. Aspetterò. Che mi trovino loro, nel frattempo mi preparo un discorso intelligente…

2 commenti su “Lo zio d’America”

  1. Caro Vincenzo, considerando quanto numerosi siamo noi Caputo, potremmo fare un “Caputo’s world…”
    Ciao

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