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Sadotecnocrazia

Ve ne sarete accorti tutti: le poche partite di calcio dei mondiali trasmessi dalla Rai hanno due antiestetiche bande nere sopra e sotto lo schermo. Sembra di vedere un film di John Wayne. Per non parlare poi di chi dispone di televisori portatili, minischermi da sbirciare in treno o televisori da campeggio: togliere pochi millimetri a chi dispone di un due pollici è veramente crudele.
È il trionfo della sadotecnocrazia: chi non si adegua è emarginato, deriso, villipeso. Per guardare bene le partite di calcio bisogna disporre di un televisore 16:9, punto. Non bastava trasmettere in 16:9 sul satellite o in digitale terrestre, no, il sadotecnocrate gode quando il retrotecno soffre, arrancando, con i suoi dispositivi superati. Siamo solo all’inizio. Fra qualche anno, se per una volta le leggi saranno rispettate, solo chi dispone di digitale terrestre vedrà la tivù. Per gli altri sarà l’oblio, le tenebre si oscureranno suoi loro televisori ancestrali, e sadotecnocrate potrà cominciare a pregustare il piacere del passaggio successivo, quando trasmetterà solo in alta risoluzione.
Tutti gli altri potranno vedere solo la bandierina del calcio d’angolo vergognandosi della loro miseranda condizione.

Oggetti introvabili

Negli ipermercati oggi si trova di tutto. Giornali, televisori, computer, frutta. Prodotti da cuocere e prodotti già cotti, videogiochi e software di gestione aziendale, arredo bagno e biciclette, pneumatici e batterie per auto. Tutto. Quasi tutto. C’è una categoria di prodotti che non solo gli ipermercati non hanno, ma per i quali occorrono ordini complicatissimi e attese di giorni, mesi, forse anni. Sono i prodotti omaggio che si vincono con i punti. Io ho atteso 5 mesi per una pentola alla Coop, e dubito che vedrò il mio frullatore ordinato a febbraio prima delle ferie. Mettere in palio prodotti disponibili in magazzino farebbe schifo? L’anno prossimo, se c’è, ordinerò una dentiera. Meglio portarsi avanti.