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Un saluto ai signori

Ogni volta che una persona anziana se ne va, oltre ai sentimenti più intensi di chi l’ha conosciuta, c’è l’amarezza di tutta quell’esperienza, quel sapere e quelle conoscenze che chi ci lascia si porta con sé e che rende il mondo un po’ più povero di prima. In questi giorni se ne sono andati due personaggi diversi, ma accomunati da un grande senso dell’umorismo e da una signorilità e correttezza d’altri tempi: Niels Liedholm ed Enzo Biagi. Che se ne siano andati dispiace, ma è la vita, ci si dirà, ci si rassegna.
Il vero dramma è guardare chi ha preso il loro posto. Allenatori ignoranti che ripetono le stesse tre frasi a memoria e ricorrono spesso all’insulto. Giornalisti talmente preda della macchina produttiva che dimenticano che le idee non si possono vendere come le gomme da masticare.
Dalle mie parti si dice che ‘l trist no l vol manc Crist…

23 aprile

Una turista milanese si spoglia nuda e fa il bagno nella Fontana di Trevi, dopo si stende a prendere il sole. Sconcerto e sorpresa tra la popolazione romana, che ancora si domanda chi possa aver chiamato la polizia.
L’Inter ha finalmente vinto lo scudetto. A questo punto il campionato italiano può ripartire regolarmente.
Enzo Biagi torna in tivù a 86 anni, la Levi Montalcini ne compie 98 ribadendo che ai suoi anni non dà importanza, il papa festeggia 80 anni pubblicando un libro. Qualunque cosa sia, date anche a noi la roba che prendono loro…
Il Po è sceso di 80 centimetri, ma il guaio è che almeno 20 sono cocaina disciolta.
Prodi invita Ségolène ad allearsi con Bayrou. Vista l’esperienza positiva con Mastella, diamo pure consigli all’estero…

Il mercimonio del sapere

Il titolo è altisonante perché cominciare con un “la mia laurea non vale un c****” era troppo forte, ma il messaggio è quello: dopo Vasco, un altro Rossi si laurea in Scienze della Comunicazione, stavolta a Urbino. I personaggi sono popolari, simpatici, meritano il successo che hanno: ma perché svilire così chi quella laurea se l’è faticata con cinque anni di studi faticosi? E poi, cavolo, un minimo di pertinenza ci vuole: un conto è laureare Enzo Biagi, uno che può essere considerato senza tema di smentita un maestro della comunicazione, un conto è laureare uno che va forte in moto!!E’ uno sportivo, dategli la laurea in discipline motorie al massimo, no? Vasco Rossi è un grande musicista, siamo d’accordo, diamogli la laurea del dams, o quella in lettere, se vogliamo considerarlo (e potremmo) un poeta. Ma perché sempre comunicazione
La verità è che queste lauree sono strumenti commerciali utilizzati dalle aziende universitarie (questo sono) per farsi pubblicità Senza spendere troppo. Sono spesso quelle più piccole o quelle private a esagerare con questo abuso: difficilmente la Bocconi darà la laurea honoris causa a Iva Zanicchi per Ok il prezzo è giusto, da qualche parte in qualche università “rampante” probabilmente ci stanno pensando. La cosa triste è che il corso di comunicazione in questo modo viene presentato come una specie di scuola per Saranno Famosi, un modo elegante di accedere al mondo della televisione senza passare per il reality.
Non è così, ragazzi: la comunicazione si studia seriamente come la fisica nucleare. Certo questo discorso sarebbe più coerente se i rettori cominciassero a regalare anche lauree in biologia (alla Falchi per il contributo dato alla conoscenza del corpo umano) o in astronomia (a Tremonti, uno che negli ultimi anni ha fatto vedere le stelle a mezza Italia)…