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Buon viaggio ragazzi

Non amo particolarmente i blog molto intimi, che raccontano sin nei dettagli la sfera privata dell’autore. Credo che la sua intimità appartenga a lui soltanto e come tale mi sento quasi in imbarazzo quando leggo nei blog le vicende sentimentali di Pippo che ha scoperto che Mary85 lo tradisce con Lallissimo da ormai 5 mesi con reciproca soddisfazione. Mi verrebbe da dire a Pippo: hai visto cosa succede a passare troppo tempo con il tuo blog trascurando le relazioni umane? Ma oggi voglio fare un’eccezione. Oggi è una data importante, una di quelle che chiudono un capitolo della tua storia e ne aprono un altro. Come il 15 settembre del 94, quando vinsi il test di Comunicazione a Bologna, o il 14 luglio 2000, in cui mi laureai, o il 9 maggio 1998, che per me è importante ma non vi dico perché (leggi sopra). Oggi è partito il mio compagno di stanza con cui ho diviso la camera per quattro anni, e a ruota partiranno anche gli altri compagni di appartamento. Non mi piace la retorica e poi sono già abbastanza malinconico di mio (la mia vita in questo momento sembra un film di Kurosawa con la colonna sonora di Reveal dei Rem, yuppie!). A loro dico: buon viaggio ragazzi. ? stato bello percorrere un pezzo importante di strada insieme. Spero che la mia futura moglie abbia la stessa vostra sconfinata tolleranza nei confronti dei calzini in soggiorno, del casino la mattina (perché la borsa non è mai dove credi di averla lasciata?) del dentifricio sul rubinetto del bagno e dello sciacquone non tirato per sbadataggine. Lo spero proprio. Buon viaggio, e grazie.


I quattro di via Romagnoli

Benvenuti

Vi è mai capitato di guardarvi intorno, con l’occhio un po’ distratto e intorpidito di chi si è appena svegliato,
per rendervi conto che la televisione vi annoia, i giornali tendono ad assomigliarsi in maniera esasperata, i libri sono scritti sempre più spesso da chi non legge mai ma è tanto telegenico?
Vi è mai capitato di avvertire una pulsione irrefrenabile a condividere, discutere, proporre, comunicare le vostre idee, cercare qualcuno al di là del muro, bussare ad una porta chiusa per vedere se c’è chi è disposto a rispondere?
Vi è mai capitato di sentire l’esigenza lanciare in mare una bottiglia con un messaggio, fragile, incoerente, sincero, straordinariamente libero?
A me sì, è capitato.
Questa è la mia bottiglia che avete appena aperto. Non fate quella faccia delusa: potete sempre ributtarla in mare. Altrimenti, benvenuti nel mio blog. Buon viaggio.