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16 aprile 2007

Incontro tra Olmert e Abu Mazen. Obiettivo: rilanciare il processo di pace. Il più lontano possibile.

154 milioni di dollari perduti dalla Nasa per la distruzione della sonda Mars. Pare che la causa sia la sovraesposizione solare. Ma se lo sanno anche i bambini che bisogna mettersi la crema prima di abbronzarsi…

Robert De Niro viene in Italia a presentare un film sui segreti della Cia. Quando gli accennano a Piazza Fontana, Ustica, gli anni di Piombo, il regista commenta: di materiale in effetti in Italia ce n’è tanto. Con quello che si è scoperto, si potrebbe arrivare persino ad un cortometraggio di 5 minuti.

In Inghilterra sono state prelevate cellule staminali da volontari e indirizzate in laboratorio a svilupparsi come spermatozoi. Va bene che agli inglesi non piace il sesso, ma questo è il peggior metodo riproduttivo di sempre.

Elizabethtown

Un giovane Yuppie che vive nell’Oregon fa perdere un miliardo di dollari alla sua azienda disegnando una scarpa sportiva che si rivela un fallimento, e decide di ammazzarsi. La premessa è, obiettivamente, avvincente. Un attimo prima di farla finita, una telefonata della sorella cambia i suoi piani: suo padre è morto, a sud, nel Kentucky, dove era andato a trovare i parenti. Comincia così il viaggio del nostro (un Orlando Bloom che quasi non si riconosce senza corazze, armature e orecchie a punta) nel profondo sud americano, che lo porterà a riscoprire se stesso, la voglia di videre e ovviamente a incontrare la sua anima gemella con lieto fine scontato. Non è scontato il film, pieno di battute intelligenti, situazioni divertenti, una regia raffinata, personaggi di sfondo azzeccati. Peccato solo che tenti di strafare, inserisca qualche luogo comune di troppo sui "rebels", qualche momento di comicità fracassona fuori luogo, qualche passaggio un po’ troppo letterario (la voce fuori campo in questi casi è un accessorio di cui si farebbe a meno), si dilunghi in un viaggio finale che sa di videoclip e che cita persino Martin Luther King (che col film non c’entra nulla). Insomma, un bel film, che con qualche taglio in fase di montaggio (20 minuti almeno) avrebbe potuto essere bellissimo.
Però c’è Susan Sarandon, che avrà i suoi anni ma in fatto di charme sovrasta la insipida Kirsten Dunst.
Simpatico il cameo di Alec Balduin.