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Lettera al giovane emergente Alessandro Manzoni

Ritratto di Alessandro Manzoni, Francesco Hayez (1841), Pinacoteca di Brera, Milano.
Ritratto di Alessandro Manzoni, Francesco Hayez (1841), Pinacoteca di Brera, Milano.

Gentile Alessandro,
abbiamo ricevuto il suo manoscritto e siamo lieti di avvisarla che abbiamo deciso di inserirlo nel nostro piano editoriale. Complimenti!
Ci saranno alcuni interventi da apportare su suggerimento dei nostri editor. Cominciamo dal titolo: “I promessi sposi” non ci pare possa colpire i lettori, visto lo scarso appeal del matrimonio nella nostra società, tranne che per gli omosessuali. In effetti l’idea di trasformare la storia d’amore tra i due protagonisti in una relazione gay è stata suggerita dal nostro ufficio stampa, ci pensi su. Per il momento il titolo sarà “I promessi amanti”, con un pizzico di pepe in più, anche se non escludiamo l’ipotesi suggestiva gli “Gli amanti proibiti”.
La sezione delle grida andrà tagliata completamente, comprenderà la necessità di ridurre il numero delle pagine per limitare i costi. Bisognerà anche asciugare molto il testo, eliminando le lunghe descrizioni non necessarie che rallentano soprattutto l’inizio. Meglio focalizzarsi subito su Rocco e Samantha (immaginiamo infatti che i suoi nomi fossero solo provvisori, e li abbiamo prontamente sostituiti). Molto intrigante il personaggio della ragazza, così silenziosa, timida, sommessa: non escludiamo l’ipotesi di accennare a qualche suo atteggiamento vampiresco che ci sembra assolutamente calzante. Molto buona l’idea sulla monaca di Monza, veramente  azzeccata, è piaciuta subito a tutti. Occorre però sfruttarla di più: alcuni nostri collaboratori l’aiuteranno a dare maggiore colore introducendo alcune scene di bondage, s/m, feticismo e sesso estremo assolutamente confacenti alla sua storia. Abbiamo parecchie idee da sviluppare anche sul passato di Fra Cristoforo: occorre approfondire il personaggio con alcuni passaggi che evidenzino la brutalità, violenza, spietatezza del suo passato. Se il suo romanzo ha successo, prevediamo uno spin-off di natura fantasy sul personaggio, qualcosa tipo “Fra Cristoforo nella terra dei 7 elementi d’Aramanthiea”, ma ci sarà tempo per ritornare su questo tema. Anche l’innominato, con il suo torbido passato, dà adito a parecchi sviluppi; addirittura qualcuno di noi ha già accennato ad una possibile  collana (solo su ebook, però) da dedicargli: “I peccati degli innominabili”. Non voglio correre troppo, però: per il momento pensiamo a questa trilogia. Si perché “Gli amanti proibiti” ha tanto materiale da sfruttare, e abbiamo pensato di trasformarlo in una saga in tre episodi.
Ci risentiremo presto. Faremo grandi cose insieme! Il nostro responsabile commerciale la contatterà per i dettagli, come saprà è prassi richiedere ad autori emergenti come lei di acquistare il 90% delle copie della prima tiratura. Una formalità, le venderà in un batter d’occhio, anche perché ne stamperemo soltanto un migliaio e a lei faremo il prezzo di favore di 45 € a copia.
A presto, e benvenuto tra gli autori del nostro gruppo editoriale!

Il ritorno dei mille lire

Libri a 1 euroPremetto: questo post fa pubblicità, magari indirettamente, non so. Ma siccome non sono pagato da nessuno per farla, vado avanti per la mi strada, visto che quello che sto per dire è motivato più dalla passione che da interessi commerciali.
Ho rivisto alcuni giorni fa dei vecchi amici di cui avevo perso le tracce da tanti anni.
E come succede in questi casi, alla sorpresa si è presto aggiunta la gioia. I vecchi amici a cui mi riferisco non sono persone, ma libri: i vecchi libri a mille lire. A inventarli fu Stampa Alternativa, poi visto l’enorme successo furono seguiti dalle Edizioni Newton Compton. E sono proprio loro che li ripropongono, ad un prezzo aggiornato ma ancora più che accessibile, 0,99 euro. La copertina è accattivante e la qualità complessiva ottima, tant’è che mi viene il sospetto che questi prodotti rasentino il sottocosto, ma ci avranno pensato, prima di lanciarli. Ho comprato subito “L’arte della guerra” di Sun Tzu e “I sotterranei della cattedrale” di Marcello Simoni.

Perché mi piacciono i libri a 1 euro? Perché sono piccoli e leggeri, te li porti con te e li leggi in autobus o in bagno. E non si scaricano sul più bello, come i vari chindell e compagnia. Puoi anche regalarli, dopo averli letti, e se li presti e non ti le restituiscono non è poi una tragedia. Puoi anche perderli, senza farne un cruccio. Al limite te li ricompri. I libri a 1 € poi ti permettono di “osare”, di provare un autore sconosciuto, di affrontare un testo solo per curiosità. Si lo so si può fare anche con i tascabili a 10 €, e magari anche con le prime edizioni a 25 €. Ma non è la stessa cosa. Rinuncio al caffé e mi porto a casa un romanzo, faccio a meno del quotidiano e mi leggo un trattato.

Poi è chiaro che si tratta di testi brevi e che non possono sostituire di certo la letteratura. Però anche i bar non sostituiscono i ristoranti, e con i tempi che corrono, accontentarsi di uno stuzzichino anziché di tre portate frutta e dolce può andare più che bene.