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La terza corsia dinamica

Chi vive a Bologna la conosce bene da tempo: la terza corsia dinamica. Quella che da anni pronettono come la risoluzione dei problemi della tangenziale cittadina. Non sono un ingegnere e faccio fatica a comprendere certi progetti, ma sono un aspirante scrittore e capisco i giochi di parole.
Di fatto a Bologna stanno introducendo una terza corsia di marcia nello spazio dove prima ce n’erano due.In questo modo si risolvono i problemi di traffico. Fantastico. Seguite l’esempio: vivete in un piccolo appartamento di 50 metri quadri? Inventatevi la sala dinamica, basta spostare i letti un po’ più in là quando ci sono ospiti.
E potremmo risolvere il problema dei posti negli ospedali con la corsia dinamica: basta mettere i pazienti in garage quando non ci sono le auto dei medici.
E per gli extracomunitari, facciamo l’appartamento dinamico: 20 cinesi dormono mentre altri 20 lavorano, quando i primi si svegliano i secondi gli danno il cambio. Come dite? Già lo fanno?
Diavolo di un cinese, ci ruba sempre le idee migliori…

La sinistra vince ogni morte di papa

La battuta del titolo è agghiacciante e circola da un paio di giorni però non ho saputo resistere. Le elezioni regionali si sono concluse e per una volta non assistiamo alla solita pietosa scena in cui tutti hanno vinto. 11 a 2, 52% contro il 44% è un risultato che non ammette giochi di parole, stavolta il centrosinistra, o l’Unione come si chiamerà nei prossimi mesi (se non cambiano idea prima) ha vinto. Ferrara l’altra sera c’ha provato, commentando i dati, a soffermarsi sul consolidamento della Cdl in Veneto e Lombardia, che stanno diventanto un equivalente blu delle storiche regioni rosse (Emilia, Toscana, Umbria, Marche). Contento lui. Berselli, onorevole di AN, commentava la straordinaria vittoria del suo partito a Montefiore, piccolo comune vicino Rimini, su una di quelle emittenti locali che di solito propongono coltelli miracolosi e creme scioglipancia (speriamo tornino presto al posto di Berselli). Altri esponenti del centrodestra, un po’ più realisticamente ma solo un po’, hanno semplicemente affermato che è tutta colpa della congiuntura economica, come se la congiuntura economica fosse un terremoto o un evento sovrannaturale. Tra le tante ipotesi, io aggiungo la mia modesta opinione: l’Italia è sostanzialmente spaccata a metà, se stavolta molti elettori non hanno votato a destra è perché ci sono tante brave e oneste persone genuinamente di destra che credono nella nazione, nella concorrenza, nella libertà. Di fronte ad un governo che ci spacca in microstati, sostiene gli oligopoli e toglie la libertà di parola a chi dissente, queste persone hanno detto basta. Sono le brave e oneste persone, di destra e di sinistra, la base della democrazia, non le gigantografie ritoccate. Se c’è qualche volontario che vuole spiegarlo al primo ministro si faccia avanti…