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L’ha detto il telegiornale

Incidenti mortali, rapine, proteste per la crisi economica, scioperi, operai incatenati davanti alle fabbriche, criminalità organizzata all’opera.
Assisto scioccato ad una serie di notizie una peggiore dell’altra, non riesco nemmeno a rendermi conto di cosa stia succedendo. Poi afferro il telecomando e tutto si fa più chiaro: ma certo, che stupido.
Stavo guardando un telegiornale locale, uno estraneo alla poltiglia Raiset. Cosa vado mai a pensare.
Rimetto su Rai Uno, ed ecco che il soggiorno torna ad essere invaso dalle dichiarazioni di politici che affermano di avere ragione, dalle nuove collezioni primavera estate, dai consigli dello chef su come condire il tartufo e dai soliti risultati sbandierati dell’Auditel.
Tiro un sospiro di sollievo mentre le immagini delle boutique a Cortina d’Ampezzo piene per la settimana bianca mi tranquillizzano: va tutto bene, l’ha detto la televisione.

Le partenze intelligenti

autostradaUn’unica, impressionante coda di automobili che va da Bologna a Cattolica: questo è stato lo sconcertante spettacolo del sabato da Bollino nero. Non l’ho vissuto in prima persona, perché ho preso l’A14 il giorno dopo (e non c’era praticamente nessuno), ma mi ha fatto comunque riflettere.
Ci riteniamo superiori alle formichine in fila, o alle mandrie di gnu, o agli stormi di rondini. Eppure, dove c’è la massa, lì con ogni probabilità si è infilato l’italiano.
Un popolo che nonostante gli annunci televisivi, nonostante i giornali, nonostante, appunto, i bollini, per usare un eufemismo, se ne fotte, e si infila in una bolgia dantesca per non perdere un giorno di ferie è un popolo ostinato, un po’ ottuso forse, ma disposto a qualunque sacrificio, anche il più stupido – quindici ore in autostrada, quando se ne potrebbero impiegare otto, non è un sacrificio particolarmente brillante – purché questo comporti un benché minimo vantaggio. Il traffico c’è ovunque, ma si fa fatica a immaginare scene così in altre nazioni: l’unico esempio che mi viene in mente è quello delle masse di cinesi che si spostano per le feste di primavera. Ma lì c’è un sistema che non offre alternative e che ha reso massificato gli individui. E qui?
PS Per chi se lo dovesse essere perso: domenica 19 agosto ci sarà la replica, il rientro della mandria…

I miei generi preferiti

Qualche tempo fa ho pubblicato un sondaggio per capire cosa guardano in tv i lettori di questo blog . Ci sono state solo due risposte. Allora? Ci diamo una mossa? Guardate che è gratis. E anonimo. Per stuzzicarvi, ho deciso di pubblicare tutti i miei gusti in termini di generi televisivi. Mi aspetto i vostri commenti.

Film
I film sono da sempre ciò per cui vale la pena acquistare una televisione, se non si è ricchi abbastanza per andare al cinema ogni sera. Ai tempi dell’Università, i “Bellissimi” di Rete 4 erano un must assolutamente imperdibile. Col tempo sono diventato sempre più insofferente nei confronti della pubblicità, ma qualcosa sulla Rai continuo a vederla. Voto: 10

Telefilm
Dottor House è uno dei pochi programmi di cui mi dispiace perdere una puntata (anche se lo faccio spessissimo perché sono uno spettatore molto poco seriale). In generale i telefilm americani hanno una cura per la scrittura e la regia che fa impallidire i ridicoli tentativi italiani, ma anche i commissari europei con e senza cane. Peccato solo per questo uso stupido che ne fa il palinsesto italiano per cui vengono aggregati due o tre episodi: il bello di un telefilm è che dura 30 minuti o un’ora al massimo. Voto: 8

Soap-opera
Qualcuno ha calcolato che dopo vent’anni i protagonisti di Beautiful si sono sposati otto-nove volte a testa, e si sono riprodotti in maniera improbabile per cui ora i nipoti corteggiano le amiche delle nonne. L’aspetto positivo è che puoi trovarti in una sala chiassosa a leggere un giornale e chiacchierare con qualcuno buttando un occhio di tanto in tanto, e capire perfettamente quello che sta succedendo, e quello che accadrà nei successivi dodici episodi. Voto: 1

Varietà
Il genere è ormai scomparso, e un po’ dispiace. Quegli spettacoli con balletti, cantanti internazionali, attori di grido e comici ospiti di livello (Benigni, Grillo) ormai costano troppo. Però mettono anche un po’ di nostalgia: da bambino “Fantastico” era sinonimo di sabato sera. Oggi al limite ci si può permettere uno showman che canta, bella e fa battute comiche tipo Fiorello, ma non è la stessa cosa. Per quanto riguarda i quiz…Non li vado certo a cercare. Ma il gusto di provare a rispondere c’è sempre.Voto: 5

Notiziari
I migliori sono quelli di Rai News 24, senza dubbio, se si è interessati alle notizie. Se invece interessa un po’ di gnocca in orari pomeridiani, imperdibile Studio Aperto, che trasmette più backstage dei calendari che notizie di nera.
Voto: 5 (media tra il 10 di Rai News e il non classificabile del TG4)

Talk-Show
La gente che chiacchiera mi annoia. Qualcosa di interessante si vede su Sat2000 e La7 (mi piace poco Ferrara ma Otto e mezzo è un ottimo programma). Le chiacchiere della domenica pomeriggio e tutta la brodaglia della De Filippi sono per me invece simpatici quanto una gastroenterite acuta: è noioso sentire parlare persone intelligenti, figuriamoci tronisti e morti di fama. Voto 3

Reality Show
Niente da fare, c’è una profonda incompatibilità tra me e questo genere. Non volendo risultare uno di quegli snob che giudica senza vedere, ci ho provato, ma niente, non capisco. Non capiso i maniaci che si eccitano per un bacio sotto le coperte captato con gli infrarossi, non capisco chi trova divertente l’ignoranza, non capisco come possa essere premiata la strategia di colpire alle spalle. Non sopporto neanche la Gialappa’s che ci fa dei programmi: è come divertirsi a giocare a palle di fango. Conosco modi più divertenti di trascorrere il tempo. Voto: 0

Cartoni animati
Chiariamoci subito: non sono programmi per bambini. Non solo. Date un’occhiata a certi manga su Mtv, se volete capire a cosa mi riferisco. E anche i Simpons andrebbero trasmessi in seconda serata – e con i testi originali, e non edulcorati – invece che all’ora di pranzo. Comunque sia, i cartoni animati fatti bene lasciano molta più libertà agli autori, e la libertà mi piace. Voto: 7

Documentari
Mi piacciono molto quelli storici e quelli turistici, specie se locali. Se vedo un bel documentario sulla Toscana, infatti, penso: che bello, una domenica ci potremmo fare un giro. Se lo vedo sull’isola di Pasqua, mi convinco che non ci andrò mai, e mi deprimo. Invece non mi piacciono quelli naturalistici, con le foche che si accoppiano e i leoni che sbranano le gazzelle. Non ho niente contro questi programmi, ma non mi seducono. Voto 8.

E adesso dite la vostra, o votate nel sondaggio a destra!