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Una casa che suona

Il giovane papà quando davvero era giovane e soprattutto non era papà sapeva muoversi discretamente nel buio di casa sua. Se aveva bisogno di un bicchiere d’acqua o di andare in bagno, poteva farlo tranquillamente ricordando i passi e rintracciando riflessi di luci e spazi conosciuti. Ma quella casa oggi è cambiata. Oggi è una casa che cambia. Il giovane papà dà un calcio all’elefante ogm (è blu!) e quello comincia a suonare la sua cantilena.
Sorpreso ma ancora vigile il giovane papà riacquista la posizione ma calpestando il tappeto musicale (non quello che accompagna la declamazione delle poesie, ma proprio un tappeto che se lo calpesti suona) dà la stura ad un altro motivetto. Prova a sedersi sul divano ma il suo sederone genera un tripudio di campanellini e dindon. E se, stordito, cerca l’interrutore della luce, finisce per scuotere la giostrina dei conigli volanti (ma cosa fumano i progettisti dei giochi per bambini?). Non è ancora finita, però.
A quel punto al giovane papà parte una sequenza di insulti un po’ troppo acuta. Il microfono incorporato nel carrillon elettronico lo interpreta come il pianto di un bambino, e ricomincia a suonare. Una casa che suona, e un papà suonato.

Fisicamente

“Fisicamente” è un avverbio, e come tutti gli avverbi andrebbe usato con parsimonia; come un suo collega (quell'”assolutamente” che domina le nostre risposte affermative e negative) sta vivendo un momento di gloria in questa stagione della lingua italiana.
“Dobbiamo fisicamente dirgli…” “abbiamo bisogno fisicamente di un supporto” “questo sarà un’occasione per scambiarci fisicamente delle esperienze”. Le battute triviali si sprecano, in un tripudio di doppi sensi che finalmente riporta in auge il corpo, o meglio il fisico, ai danni dell’anima, con buona pace dei seguaci di San Paolo e dei mistici di tutto il mondo. Ma non è questo il punto: interessante è invece notare come in una società dove tutto è immateriale, si discute tramite videocellulare o conference call, si scrive solo con le e-mail e ci si innamora via chat, torna alla ribalta un avverbio che differenzia un’attività dalle altre proprio per il suo aspetto concreto, fisico, materiale. Una volta sarebbe stato pleonastico, adesso suona indispensabile. Come sempre, evitiamo di esagerare. Meglio “vorrei farle una proposta di persona, se ne avrò l’occasione” di “vorrei fisicamente farle una proposta”. A meno che l’interlocutore non sia una bella donna procace e la proposta qualcosa che di cui non si può parlare in un blog per bene come questo…