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Giustizia sportiva

Sono partito per il viaggio di nozze con la Juve praticamente in serie C, Lazio e Fiorentina in B, Milan fuori dalla Champion. Ritorno e trovo la Juve in B e le altre tre squadre con qualche piccola penalizzazione, praticamente nulla nel caso del Milan. Intanto però si invocano clamorose sanzioni nei confronti della Reggina.
Lo stile di essere forti con i deboli e deboli con i forti è molto italiota, così come quel finto buonismo che in realtà nasconde la precisa volonta di non punire mai se non simbolicamente i potenti. Fra qualche settimana ci potremmo ritrovare con la Juve campione d’Italia in Champions League, con tre Coppe Intercontinentali assegnate a tavolino da Galliani al Milan e con la Reggina radiata per sempre da tutte le forme di attività sportive, anche dalla federazione giuoco bocce: perché giustizia sia fatta.
Voglio tornare a Cuba

Città vendesi

Leggo su Repubblica che secondo l’opposizione il comune di Taranto avrebbe 860 milioni di euro di debito. Ottocentosessanta milioni di euro. Moltiplicato per 1936,27 fa 1665192200000 lire. Cioè 1 665 miliardi di lire, 192 milioni e pochi altri spiccioli. Il comune nega e dice che sono molti meno, 148 milioni. Che comunque sono sempre 300 miliardi di lire circa. E per risolvere cartolarizza. La cartolarizzazione è una operazione complicata, in sostanza vuol dire cedere cedono i propri crediti, presenti e futuri, con lo scopo di trasformarli in titoli negoziabili sul mercato finanziario. Praticamente si impegna ciò che ancora non si è incassato. Ma cosa vuole incassare, il comune di Taranto? I soldi della vendita di palazzetti, scuole, strutture che in alcuni casi non ha neanche costruito ma che già vuole vendere.
Voi prestereste dei soldi ad un tizio che vi dice "Guarda prestami trecento euro, tanto adesso mi costruisco una casa, la vendo, ci guadagno e ti ripago di tutto"?
E con quali soldi te la costruisci, la casa, con i trecento euro?
Speriamo che sia tutta una frottola della Repubblica. In ogni caso la prossima volta che torno a casa per le feste arriverò a Statte passando da Massafra, non si sa mai che il Comune di Taranto non si sia venduto la statale nel frattempo…

Il videotelefono non va…

? un dato sotto gli occhi di tutti: nonostante le spese per campagne pubblicitarie pari al pil di mezza Africa, nonostante una capillare rete di vendita, nonostante le offerte speciali, i paghi uno prendi due, i presentaci un amico e portati via sto pezzo che c’ho il magazzino pieno, i videotelefonini in Italia fanno fatica. Problemi della congiuntura economica? Non credo, la gente compra biscotti bulgari al discount ma all’elettronica non rinuncia. Scarsa qualità, problemi di connessione? Forse, ma anche i primi gsm perdevano il campo ogni dieci metri, eppure furono un successo. E allora? Io ho alcune idee a riguardo. Mettiamo che ci sia un buon 20% dei non utenti che non compra i videotelefoni per il prezzo. Dico per dire, come dato mi sembra pure eccessivo. Gli altri? Intanto, riflettiamo sull’ovvio: con i videotelefonini ti vedono. E questo esclude dal mercato tutti gli utenti timidi ( e timide, nessuna delle categorie è appannaggio di un sesso) che usano il cellulare solo per gli sms, gli impiegati di banca che inviano messaggini di fuoco alle segretarie e le casalinghe che riaccendono il menage con un po’ di tvtb sn t prndm tt al consorte. Diciamo un 10%. Poi c’è un buon 30% di farfalloni esclusi dal mercato: quelli che chiamano gli amici da Ostia per raccontare di essere ai Caraibi, quelle che dicono di essere impegnate in ufficio fino a tardi e invece sono a spasso con l’amante, quelli che si presentano come professor dottor esimio e c’hanno l’ufficio ricavato in uno scantinato. Ovviamente il video è escluso per tutti loro. Poi ci sono i perfettini, un altro buon 10% a mio parere: sono quelli che si cambiano e si pettinano anche per andare a buttare la spazzatura. Per loro, l’idea che qualcuno possa chiamarli senza preavviso e vederli (orrore!) con gli occhiali e senza fondotinta è semplicemente angosciante. Ma il grosso, almeno il 55% dei non utenti italiani è rappresentato dagli “itagliani”, i trasgressori della domenica, quelli che amano sembrare fuorilegge ma senza esagerare. Sono quelli che usano il cellulare in macchina senza viva voce: sanno che è rischioso e scorretto, lo fanno, ma non arrivano al punto di guidare guardando il video sbiadito con la faccia del cliente. Sono quelli che ostentano: una volta avevano il cellulare legato alla cinta (ricordate?) ora sono passati alla cuffia bluetooth, ma il videotelefono non li convince; come si fa a guardare contemporaneaente lo schermo e la bionda in fila alla posta?
Personalmente appartengo all’ultimo 5%, gli attendisti: quelli che amano la tecnologia ma aspettano che maturi. Quelli che hanno visto il laser disc ma hanno aspettato pazientemente il dvd; quelli che hanno aproffittato della nascita degli schermi al plasma per comprarsi un 28 pollici tradizionale a 300 euro; quelli che aspettano seduti sulla riva del fiume che il commerciante avido dall’altra parte abbassi i prezzi…

Si comincia!

Finalmente sembra che io sia riuscito, grazie alla pazienza del mio fornitore di hosting (non fate quell’espressione interdetta, è la società che mi affitta questo spazietto su Internet: non so come tradurlo in italiano, affittaserver?) e grazie anche a dblog, il software libero che ho scaricato e sembra funzionare benino e di cui ringrazio pubblicamente l’autore, a mettere su uno spazio veramente interattivo.
Per cui, d’ora in poi, oltre a leggere le vanagloriose elucubrazioni sull’universo, potrete commentarle, inserire le vostre, partecipare a sondaggi. Basta registrarsi.
Insomma, un Bel Labirinto di Opinioni Genuine.
Un blog.
Il nostro.
A presto!