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Datemi l’annuario dei film!

Tutti gli anni, la stessa storia. Il nuovo manuale del cinema di Morandini, Mereghetti e compagnia bella.
Qualcuno vuole spiegare a questi signori che non voglio comprare ogni anno un manuale che per il 90% è uguale a quello precedente?
Voglio solo un annuario, voglio solo l’aggiornamento.
So già cosa pensa Morandini di Casablanca: l’ho letto sul suo manuale del 2000 e del 2004. Voglio solo l’ultimo anno. Chiedo troppo?
Mettessero almeno i film in ordine cronologico, potrei fotocopiarmi le ultime pagine..

Ceto mediocrissimo

Colpiti i ceti medi: pagherà più tasse chi guadagna più di 70 mila euro all’anno.
Molti giornali oggi titolavano così, e la notizia mi ha prostrato e gettato in un profondo sconforto. Se uno per definirsi medio deve guadagnare più di 5000 euro l’anno (sono dieci milioni, signori), allora cosa sono io con il mio misero stipendietto impiegatizio? Dopo un’attenta valutazione ho concluso che posso collocarmi tra gli indigenti in grave crisi e i diseredati vicini alla disperazione. Più vicino ai secondi, a dire il vero.
Buon weekend.

La porta morbida e calda

Ho cercato a lungo di trattenermi, na alla fine non ce l’ho fatta. So di correre il rischio di scadere nella volgarità, e vorrei evitarlo, ma insomma, come si fa. Voglio parlarvi oggi del peggiore spot pubblicitario degli ultimi anni (e ne ho sentiti), quello della porta “luì”. Non so come si scrive, non ci tengo a saperlo perché qui non mi interessa discutere della bonta degli infissi ma del modo assurdo con cui vengono reclamizzati. Se non l’avete mai sentita, tenetevi forte: lo slogan che accompagna lo spot infatti è “E’ morbida e calda la porta Luì”.
Ma di che stiamo parlando? Ma ci rendiamo conto? Ci sono feticismi di ogni tipo che qui non voglio stare ad elencare, ma di amanti (nel senso letterale della parola) di porte ancora non ne avevo sentiti. Cosa fa, questa gente, con una porta morbida e calda? Non voglio neanche immaginarlo e soprattutto non voglio pensare alla serratura. Tuttavia, signori, abbiamo una bella lingua (che avete capito! Mi riferisco all’italiano! Già stavate pensando ad un amplesso con la maniglia!) sfruttiamola a dovere. Una porta è resistente, robusta, elegante, massiccia, levigata, al limite liscia.
Ma morbida e calda, no. Quelli sono aggettivi legati ad altro.

Oggi risparmio, domani no

In Italia c’è una crisi del settore avicolo come in nessun altro paese d’Europa. La ragione, secondo molti analisti, è che nel nostro paese più che altrove c’è scarsa fiducia nelle autorità. A parte il presidente della Repubblica, praticamente non ci fidiamo di nessuno, e più Storace dice di mangiare pollo, più la gente compra suino, bovino o si dà alla cucina vegetariana. Siamo noi infidi e malpensanti?
Un momento: il 16 febbraio c’è stata la giornata del risparmio energetico. Tutti a sollecitare di spegnere le luci non indispensabili, abbassare il riscaldamento, ricorrere ai mezzi pubblici: in primis sono stati proprio gli amministratori pubblici a invitare al risparmio. Due giorni dopo Torino celebra la notte bianca, una delle più grandi sciocchezze di tutti i tempi: tutti i negozi aperti, riscaldamenti a manetta, la gente fa shopping in negozi illuminati a giorno tutta la notte. E i soliti amministratori che ne parlano bene, e addirittura annunciano il bis per la settimana successiva, come le Olimpiadi in sè non siano già un bello spreco di risorse. Allora, signori, decidetevi, o si risparmia o si sperpera, o si mangia pollo o si digiuna.
Siate di destra, siate di sinistra, ma vi supplichiamo, mantenete la stessa posizione coerente per qualche settimana almeno…