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La fuga dei talenti

Già c’è chi parla di "fuga" di talenti. Sì perché dopo Kakà che ha lasciato il MIlan per il Real Madrid potrebbero essere tanti i calciatori che lasceranno il nostro campionato per andare a giocare all’estero. E che se ne vadano! Che siano altri a sborsare milioni di euro per gente buona a prendere a calci un pallone. Sarà che per motivi affettivi io seguo solo la serie C o come cavolo si chiama adesso, ma proprio non mi dispiace se il "campionato più bello del mondo" torna ad essere un campionato come tanti.
Solo, adesso speriamo che con i calciatori miliardari spariscano anche procuratori intrallazioni, politicanti che usano il calcio per conquistare gli elettori, pennivendoli capaci di discutere ore di calciomercato, tifosi violenti, veline, personal trainer, portavoci, sponsor. Lasciateci ventidue ragazzi, un arbitro, due guardalinee e un pallone.
Il resto potete pigliarvelo.

Siamo salvi. Da che?

Il Taranto si è salvato e rimane in C1 (o come cavolo si chiama adesso) con la beffa di vedere i cugini del Gallipoli salire nella serie superiore (complimenti) mentre noi continuiamo a rosicare.
Pensando ai tifosi ventenni che gioivano in curva a Sorrento, ho pensato: porca miseria, molti di loro non hanno mai visto il Taranto in serie B. A parte quelli che allo stadio ci andavano nel carrozzino accompagnati da papà, e quelli che la serie B l’hanno vista in videocassetta.
Mamma mia.
Non c’è niente da fare, c’è chi passa dalle stelle alle stalle (penso agli amici di Messina, dalla serie A ai dilettanti), chi vince sempre (le squadre milanesi e la Juve) chi galleggia in una lunga, ossessiva, morbosa mediocrità. Indovinate in quale categoria siamo noi tifosi del Taranto. Dite che dovremmo avvisare quei ventenni in curva? E perché mai. Al limite saranno loro a spiegarlo, fra vent’anni, ai loro figli. Sempre che questi ultimi non tifino Milan, Inter o Juve: più facile e, diciamolo, anche più appagante.

Forza Taranto, nonostante tutto

Alcuni anni fa era di moda tra gli interisti mostrarsi tifosi superiori, un po’ snob forse, per la loro capacità di rimanere attaccati ad una squadra nonostante la scarsità di vittorie. Ora che vincono anche loro, l’unico tifoso che può a ragione fregiarsi del titolo di "Tifoso nonostante" è quello del Taranto.
Tifoso nonostante da quindici anni non si riesca ad andare in serie B. Tifoso nonostante da due ci si arrivi ad un passo: semifinali play-off l’anno scorso, finale quest’anno, e da favoriti anche. Tifoso nonostante certi altri tifosi, quei simpaticoni che ci hanno fatto perdere tre punti, e forse il campionato, durante la partita con la Massese persa a tavolino per gli scontri sugli spalti. Tifosi nonostante l’amore per questa squadra sia come quello per una bella donna antipatica e presuntuosa: dà solo sofferenze, frustrazioni e invita a domandarsi "ma perché continuo"?
Continuiamo a tifare Taranto, nonostante tutto.

9 agosto

Dopo il blocco dei traghetti a Messina e gli scontri a Genova, i tifosi del Bologna si prepararano ad una violenta forma di contestazione: hanno annunciato che per protesta non metteranno il formaggo sui tortellini per tre giorni.


Il Tas ha dato il via libera al mercato della Roma. Un’ottima notizia per la società capitolina, che viste le precarie condizioni economiche ha già previsto la vendita degli armadietti degli spogliatoi, dei calzini usati l’anno scorso e di un phon appartenuto a Bruno Conti.


Si sono estinti gli stambecchi nel parco di Cortina, grazie alla provincia autonoma di Bolzano che ha autorizzato alcuni bracconieri a sterminare gli ultimi esemplari. C’è preoccupazione tra gli abitanti della zona, che si domandano a chi spareranno l’anno prossimo per dilettarsi i simpatici cacciatori.


Giro di vite nella Margherita per impedire ulteriori esternazioni sulla morale di alcuni suoi componenti: d’ora in poi i dirigenti saranno obbligati ad andare in giro sempre muniti di cappellino e dovranno bere molta acqua.


L’agenzia di rating Standard & Poor ha declassato l’Italia per lo scandalo di Banca d’Italia e l’aumento del debito. Pronti i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.

Il blocco dei fessi

Siccome siamo in regime di par condicio, oggi dirò una cosa contro la sinistra e una contro la destra (in verità è solo un caso, non mi sono mai preoccupato della par condicio che non si applica, per fortuna, ai blog).
La prima è contro il blocco del traffico, un blocco che è sempre più il blocco dei fessi. Stamattina ho visto decine di suv, auto vecchissime, furgoncini e camion scorazzare allegramente per Bologna, nonostante il blocco totale del traffico. Tutte con a bordo solo il conducente. Li ho visti dal finestrino dell’autobus, perché per me infrangere una legge, oltre che incivile, è un peccato, dal momento che a Cesare va dato quel che è di Cesare.

Allora, o quando si impone una legge così restrittiva la si fa applicare rigidamente, rischiando anche di essere impopolari, oppure si dà un consiglio: se potete evitate l’auto, sennò pazienza. Ma non è giusto che a rispettarla siano solo gli onesti. Oggi oltre tutto è il giovedì santo e il blocco creerà non pochi problemi a chi voglia partecipare alle funzioni religiose. Ma evidentemente i 4 credenti praticanti rimasti a Bologna contano meno dei 40 mila tifosi del Dall’Ara.

E veniamo alla critica a destra: mentre si sfascia la costituzione disegnando un’Italia fatta di piccoli staterelli (credo nell’Al di là, e so che un giorno Garibaldi incontrerà Calderoli e Bossi, e quel giorno sarà memorabile), Storace lascia intendere che le prossime elezioni “potrebbero” essere falsate dalla presenza di un partito, guarda casa, di destra anche lui.

Non mi piace l’uso del condizionale ambiguo: fa intendere che se vince Storace va tutto bene, se perde le elezioni sono false e da rifare. Il mio è forse solo un brutto presentimento, e spero di sbagliare, ma davvero mi auguro di non dover aspettare fino all’incontro di Garibaldi con Storace per togliermi il dubbio…