Archivi tag: massimo

Quando anche i Teletubbies falliscono

Il giovane papà un po’ di ricordi sulle comunicazioni di massa ce li ha dai tempi dell’Università, e poi ha davanti agli occhi le immagini di bambini di pochi mesi imbambolati di fronte ai colori psichedelici di certe trasmissioni per l’infanzia.
Per cui si è procurato libri colorati, giocattoli, pupazzetti. Niente tivù. Poi però capita che siano passate le ventitre, la giovane mamma sia svenuta da qualche parte tra il bagno e la camera da letto e il giovane papà barcolli mentre i più piccoli scalpitino allegramente sul divano giocando a lanciarsi per terra. Allora ci prova,il giovane papà. Al diavolo la teoria ipodermica, al diavolo la scuola di Francoforte, al diavolo Popper. Chiede aiuto ai Teletubbies, i più hard-core tra gli stordisci bambini, o alla versione soft di Flimbles o dell’Albero Azzuro.
Macchè.
La giovane prole regge al massimo per un minuto, poi decide che era molto più divertente fare le capriole contro gli spigoli del tavolino o ingoiare pezzi di cartoncino. Forse i nostri figli non vedranno mai il Grande Fratello, sono una generazione oltre. Preferiranno fur paracadutismo senza paracadute o esplorare l’Amazzonia in skate.
Non so se per i giovani papà sarà tanto meglio.

Andate avanti voi

Caro Roberto,

perché mai dovrei rischiare di farmi male in Ucraina, perdere malamente un confronto con Henry, fare innervosire il mio presidente e lo sponsor, andare a prenderle da quei rudi degli scozzesi o congelarmi nel freddo polare della Lituania, quando posso starmene a casa, lasciare che altri si facciano un mazzo così per conquistare la qualificazione, presentarmi con la mia maglia numero dieci fuori forma e svogliato, segnare al massimo un rigore e vincere nel tripudio dei tifosi che invocano il mio nome?

Firmato Er Pupone.

PS. Al limite un salto alle Isole Faoer ce le faccio, Ilary non c’è mai stata…

Il calcio è morto, viva il calcio

C’è una squadra di calcio, una signora squadra, che è stata condannata dalla magistratura in primo grado perché i suoi giocatori facevano uso di sostanze proibite dai regolamenti. Questa squadra non ha nessuna voglia di restituire i trofei perché aspetta l’appello, e intanto alcuni parlamentari si mobilitano per difenderla. Se questa squadra è stata inquisita è stato in seguito alle dichiarazioni di un allenatore boemo che alcuni anni fa scoperchiò il pentolone e fu praticamente esiliato dalle serie maggiori. Ora quell’ allenatore è tornato in serie A, continua a muovere le sue accuse: la sua squadra ha ricevuto dieci rigori contro, un record. La signora squadra neanche uno, un altro record.
C?è una squadra di calcio, una squadra vincente, che appartiene al primo ministro, è amministrata dal presidente della Lega Calcio che da mesi combatte perché non vogliono rieleggerlo, ha venduto i diritti televisivi ad una società che appartiene sempre al primo ministro infischiandosene degli sventurati che giocano contro e che servono solo da contorno. La squadra è vincente, ha ricevuto due rigori contro, ma in compenso le sue partite durano più del normale, almeno fino a che non segna.
La signora squadra e la squadra vincente hanno molti tifosi felici, perché vincono sempre loro; tutti gli altri cominciano ad annoiarsi. È la morte del calcio, basta con questo sport? Niente affatto. La domenica mattina giocano i dilettanti, la partita è gratis, in diretta, senza parabole e senza schede, un paio di telecamere al massimo. E senza signore squadre vincenti. Viva il calcio.