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C’era una volta San Remo

Da anni non seguo San Remo e un po’ mi dispiace perché avere tempo per il futile significa essere ricchi e da questo punto di vista io sono un morto di fame. Tuttavia un’idea sulla televisione me la sono fatta anch’io, sbirciando qua e là.
Panariello secondo me è il comico più scipito degli ultimi anni, non solo manca completamente di ogni seppur vaga idea di satira (e per questo piace al centrodestra), il che non è una colpa, ma è estremamente carente anche nella struttura della gag che affoga nel banale e nello stiracchiato. Ricordo di aver sorriso ad una sua battuta in un programma del 98 in cui faceva il bagnino: sto ancora aspettando di ripetere l’esperienza. La classica coppia di megagnocche da affiancare al conduttore quest’anno è sostituita da una ragazza brava e competente come Victoria che però è eccitante come un brodo di legumi (per carità, tutti la vorremmo come amica, ma la gnoccaggine è un concetto distante) e da un’altra ragazza sicuramente più attraente ma che da tempo ha impersonificato il ruolo di moglie e neo-mamma e per un popolo di mammoni benpensanti come gli italiani questo ha portato il suo sex-appeal vicino allo zero. La razionalità quindi porta a dire che la coppia è stata scelta bene, qualcos’altro fa rimpiangere quel vecchio volpone di Pippo Baudo che a Sanremo portò Anna Falchi, Claudia Koll e Sabrina Ferilli, che qualcuno si sogna ancora. E i cantanti, i cantanti da tempo non contano molto, per cui non si può dare la colpa alla loro mediocrità, ma a parte i Nomadi, Venuti e Grignani (non è un caso che questi due siano usciti subito), è difficile trovare qualcosa di loro nel peer-to-peer, che oggi rappresenta il vero indice di gradimento degli appassionati di musica.
C’era una volta la prima repubblica, in cui a San Remo invitavano Beppe Grillo. Come si fa a non essere nostalgici?

Sabrina Ferilli ? una cozza

Ho letto recentemente su un giornale free-press che c’è chi ha definito Sabrina Ferilli una cozza.
Chi mi conosce sa che sono un ammiratore di lunga data della signora Ferilli (spero però torni presto al cinema, le fiction – a parte Montalbano – mi annoiano). E condivido pienamente questa definizione: Sabrina Ferilli è un cozza. Lo penso e lo ribadisco perché lo ritengo un complimento straordinario. Sarà che sono nato vicino a Taranto, sarà che in fondo all’anima rimango fondamentalmente un cozzaro, ma non capisco perché dare della cozza ad una signora debba assumere un valore spregiativo.
La cozza è slanciata ed elegante nella sua figura affusolata e nera (il nero è sempre chic), non punge, non graffia, racchiude un alone di mistero, non si offre facilmente, richiede di essere dischiusa con pazienza. Quando si apre, è vero, dona tutto il suo carico di piacere straordinario. Può essere presa cruda, senza troppe precauzioni, e allora si raggiungono vette di libidine indicibile, però si rischiano tre giorni di dolori e una milza gonfia come un’anguria se va bene. Oppure si può prendere cotta, lavorata, arricchita, trasformata: è buona lo stesso, meno appassionante ma garantita da una conoscenza più approfondita.
Cosa si può dire di meglio ad una donna se non suggerirle con ammirazione che è una cozza?

Come si fa a tradire Sabrina Ferilli?

Non mi occupo quasi mai di pettegolezzi riguardo ai cosiddetti vip, quelli che oggi si chiamano gossip, a meno che non mi diano lo spunto per qualche osservazione. Oggi lo spunto c’è: mi chiedo infatti se ci siano gli estremi per arrestare ed espellere dal paese il marito fedifrago di Sabrina Ferilli, non so, per alto tradimento alla patria. La Sabrina è un’opera d’arte nazionale e offenderla significa offendere il sentimeno patriottico. Siamo in milioni, in questi giorni, a porci la stessa domanda: ma come si fa a tradire la Ferilli? Già il tradimento è una cosa di per sè disdicevole; ma se pensiamo a scene da “Divorzio all’italiana”, a matrimoni di interesse, a megere abbruttite, a donne irascibili e suocere coercitive, riusciamo anche non dico a giustificare, ma almeno a comprendere i mariti – e le mogli, il discorso è identico – che cascano nella scappatella. Ma il marito della Ferilli? Trovatemi una sola ragione che giustifichi quest’atto. Cosa si può trovare in un’altra donna che la Ferilli non abbia già in abbondanza? Sono esterrefatto. Già il marito stava antipatico a milioni di italiani invidiosi, anche perché ci aspettavamo che la Ferilli sposasse un adone prestante alto due metri con tre lauree, una cultura enciclopedica e miliardi a palate, una specie di Thor invincibile, e invece il tipo non sembra corrispondere. Poi addirittura si permette un’uscita così. Boh. Ripeto, il gossip non mi piace, mi sembra una violazione della privacy e non mi ci trovo a mio agio, per cui la faccio finita qui. Magari è tutto falso, è una trovata pubblicitaria, un fotomontaggio. Magari è una crisi passeggera che mi auguro si risolva presto. Ma se è vero, o il tizio ci spiega che l’ha tradita con Wonder Woman (ma allora vogliamo le prove, le foto dell’aereo invisibile come minimo) oppure è meglio che non cerchi la nostra comprensione.

La stagione del saccheggio

Mentre gli Italiani tirano un sospiro di sollievo si complimentano della lungimiranza della propria classe medica che ha ripetutatemente rifiutato di ridurre il seno di Sabrina Ferilli (come affermato da lei in Vanity Fair), mentre il governatore a vita Fazio (è appena passata la riforma del risparmio che conferma che per questa carica, come per i papa e i re, non c’è scadenza) cerca di spiegare a Berlusconi che quando dice che il problema in Italia non c’è crescita non si riferisce alla folte peluria sulla capoccia del premier, in parlamento rischia di passare (passerà, passerà) un’altra brutta legge di cui i più non sanno nulla. La casa delle libertà vuole infatti ampliare la libertà di uccidere animali innocenti estendendo il periodo della stagione della caccia, depenalizzando la caccia di frodo in zone protette, l’abbattimento e la detenzione di specie protette (ma allora che protezione è?), l’utilizzo di richiami vivi, eccetera eccetera. Una proposta talmente eccessiva che anche l’Arcicaccia si è ribellata. Insomma, in Italia non ci sarà più la caccia, si passerà direttamente al saccheggio. Ma chi se ne frega, abbiamo altro a cui pensare, noi. Su Vanity Fair ci sono nuove foto della Ferilli?