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La corsia di destra

Sono fatti vostri se vi piace girare l’Italia e dormire sempre nella stessa scatoletta di lamiera.
Sono fatti vostri se vi trovate a vostro agio nello svuotare e lavare i vostri gabinetti chimici di 30 centimetri.
Sono fatti vostri se trovate appagante un sabato sera in piazzola di sosta a guardare un film indiano sul 14 pollici (se c’è segnale).
Sono fatti vostri se riuscite a dormire in un sarcofago senza sbattere la fronte ogni volta che andate a fare pipì.
Sono fatti vostri se a vostra moglie non dispiace avere il wc tra i piedi mentre fa la doccia.

Ma se create una fila in autostrada perché con i vostri pachidermici caravan e roulotte vi ostinate ad azzardare la corsia di sorpasso a 80 all’ora rallentando altri 5000 autoveicoli dietro di voi, sono fatti anche miei che sono fra quei 5000.
Amici autisti di camper, siate buoni, mantenete la destra, suvvia, e se la prossima volta volete andare più veloci non portatevi dietro la casa in vetroresina.
Grazie.

Paura del sonno

Il giovane papà si accorge che i bambini in generale fanno molta fatica a prendere sonno.
Ogni volta è una battaglia, una lotta nella quale il piccolo ce la mette tutta per spalancare gli occhi e non lasciarsi andare. Secondo alcuni, nell’avversione dei piccoli verso il sonno, c’è semplicemente la paura di non risvegliarsi.
I piccoli non sanno che dopo il sonno ci si risveglia: e si battono perché piace loro stare svegli, vedere, guardare, mangiare, insomma vivere. Non vogliono spegnere la luce, perché non sanno che si riaccenderà.
Quando Cristo si riferiva al fatto che per raggiungere il Regno dei Cieli occorre essere come bambini, credo si riferisse anche a questa disperata voglia di esserci. Per carità, non auguro l’insonnia a nessuno.
Ma rigustare il piacere di risvegliarci al mattino, e ringraziare di essere di nuovo in piedi, forse quello dovremmo riscoprirlo.
Giovani papà e non.

Il programma di Ginetto, il nostro candidato 3

Ginetto è il candidato che tutti voteremmo. Peccato che il suo assistente noioso dica sempre la sua…
G inetto- Le donne devono avere una posizione dominante nel comune a cui stiamo pensando…
Assistente – Dottore, agli elettori da sempre piace un po’ di sano machismo.
Ginetto – …Voi fatele venire in comune le donnicciuole che dominante o no una posizione la troviamo per tutte!

Dopo due anni di blog, ecco i risultati:

Dopo due anni di blog, ho pensato sia arrivato il momento di cominciare a tirare le somme. Non è stanchezza, solo voglia di condividere un po’ di dati, tanto per capire se li condividete. La tabella qui sotto mostra il numero di articoli pubblicati, le letture e il loro gradimento, che altro non è che il numero medio di letture per gli articoli di quella sezione.
Il dato è un po’ falsato dal fatto che ho aggiunto via via nuove sezioni, e che gli articoli “redazionali” sono quelli di servizio, per cui più letti. Ma qualche spunto può essere comunque tratto: per esempio non vi piace lo sport e non vi piacciono le mie notizie a uecchio, mentre invece apprezzate molto che si parli di donne, linguaggio e televisione.

Uhm… Potrei dedicare il blog alla comunicazione linguistica delle veline, che ne dite?

Sezione

Articoli
Letture
Gradimento
Redazionale 9 1452 161,3333333
Brevissime 9 1229 136,5555556
Donne… 14 1853 132,3571429
Ma come parli? 8 829 103,625
Tivvù 15 1481 98,73333333
Dico sul serio 14 1355 96,78571429
Gnius 54 4928 91,25925926
Pollitica 38 3436 90,42105263
Recensioni 25 2160 86,4
Media 24 2051 85,45833333
Uomini? 8 662 82,75
Storie 5 407 81,4
Personal Edition 55 4476 81,38181818
Notizie a uecchio 10 693 69,3
Sport 13 814 62,61538462
Classifiche 3 170 56,66666667

Arriva la bellezza

Si è presentata bella da mozzare il fiato, avvolta in un turbine scintillante e profumato di pollini e il suo sorriso è bastato a farci lacrimare gli occhi. Non per la commozione, ma per le allergie: ormai non è più il sole e il caldo ad annunciare la primavera, ma gli starnuti e le infiammazioni. Pazienza, tutto ciò che è bello spesso fa soffrire, dopo l’ostico e noioso inverno, arriva la seducente stagione dei fiori e dell’insonnia. Che non a caso è donna, donna come l’estate, donna come tutto ciò che ci piace, donna come ciò che ci mette allegria, che ci entusiasma, che ci fa innamorare. E che ci fa soffrire. Etchiuuuuu

Shopping

Passato il Natale e con esso il tormentato periodo dello shopping, è possibile interrogarsi su questa piaga sociale dei nostri tempi. Cosa significare fare shopping? Significa compare qualcosa, in’ultima analisi il tutto si riduce in una transazione commerciale, io ti do dei soldi, tu mi dai un paio di pantaloni. Ci sono certo attività accessorie quali il recarsi dal negoziante, farsi impacchettare i pantaloni, controllare lo scontrino. Ma il tutto è comunque abbastanza semplice, non stiamo parlando di scoprire un vaccino o costruire un grattacielo. Ma allora perché questa semplice operazione coinvolge in maniera così profondamente diversa uomini e donne? Perché queste ultime hanno bisogno di tre giorni per fare la stessa identica operazione che i loro mariti compiono in 45 minuti? C’è qualcosa di intrinsecamente femminile, genetico direi, nell’operazione di scegliere. Quando una donna vede tre magliette, non si limita a prendere quella che le piace di più, in relazione al prezzo: si immagina con indosso ognuna delle tre, valuta la possibile reazione degli amici, considera le possibilità di abbinamento con il suo guardaroba presente e con quello futuro, prende in rassegna tutte le sue conoscenti, parenti e colleghe, tutto il loro guardaroba e si sforza di ricordare se ha visto loro indossare qualcosa di simile, calcola la possibilità di ciascuna delle magliette di passare indenne un bucato in lavatrice, ne considera la resistenza nel tempo, compie altre centinaia di operazione o e alla fine assegna un punteggio a quelle tre magliette che memorizza. Dopo di che gira per la città alla ricerca di altre magliette con cui fare il confronto e a cui assegnare un punteggio, e dopo essere certa di aver valutato tutte le magliette distribuite in provincia, torna ad acquistare quella che ha realizzato il punteggio migliore. Che nel frattempo non c’è più perché è stata acquistata da un’altra donna che ha fatto prima il giro della provincia.
Mentre il cervello di una donna che fa shopping è impegnato ad elaborare tutti questi laboriosi calcoli, quello di un uomo è concentrato su due semplici elementi: il codice del bancomat, e la propria taglia. Che dimentica inevitabilmente, ma recupera rapidamente con un colpo di telefono alla compagna o alla mamma. Sperando non siano impegnate a fare shopping.