Archivi categoria: Media

Payperpost

Si chiama payperpost, è l’ultima frontiera del marketing a stelle e strisce che probabilmente si sta già diffondendo da queste parti. Sostanzialmente si tratta di pagare un blogger per parlare bene di un’azienda o di un prodotto all’interno di un blog.
 La pubblicità è l’anima del commercio e non c’è niente di male in un banner all’interno di un blog. Ma il payperpost è subdolo, perché è invisibile al lettore, chi scrive si bada bene dal dire "Guardate che sto parlando bene di questo film perché ogni click che ci fate mi procura quattrini".
Nel giornalismo pratiche analoghe sono d’abitudine: comprare spazi pubblicitari su un giornale significa automaticamente garantirsi un occhio benevolo negli articoli che riguarderanno la propria azienda. Nelle riviste di elettronica tre pagine dopo l’entusistica recensione di una fotocamera c’è il paginone pubblicitario dello stesso prodotto… ma questo succede su tutte le testate che offrono spazi pubblicitari, i più onesti si limitano all’autocensura (non parlano male degli investitori), i più sfacciati vendono direttamente insieme alle pagine pubblicitarie anche gli articoli sviolinanti.
Ma i blog? I blog hanno originariamente un’immediatezza legata al fatto che non ci sono intermediari tra chi scrive chi legge, non ci sono concessionari, editori, tipografi… Il payperpost è una truffa, se non economica, almeno è un tradimento della fiducia del lettore. Su questo blog non ne troverete mai.

(A meno che l’offerta non sia veramente ma veramente vantaggiosa, nel qual caso sono disposto quasi a tutto)

Parole e musica

Capita spesso di sentire una bella canzone con dei testi imbarazzanti (soprattutto le cover: indimenticabile “Ridi”, la versione italiana di “Wind of change” degli Scorpions cantata da Fiorello). Oppure delle autentiche poesie sostenute appena da un accompagnamento musicale non sempre all’altezza (capitava a volte con Giovanni Lindo Ferretti).
In questi giorni, mi vergono un po’ a dirlo, ho canticchiato una canzone di Tiziano Ferro, Dimentica. Porca miseria, l’arrangiamento mi piace, con quelle tastiere un po’ vintage, quella batteria elettronica anni 70, persino i coretti ci stanno bene. MA I TESTI? I TESTI? Chi gliel’ha scritti, i testi, Cucciolo dopo una colossale sbronza?

“Tutto ciò che so, te lo dirò,
e tutto ciò che non sai dire spiega il mare.”

Cioè, il mare spiegherebbe quello che tu non sai dire? Tu non ci riesci ma il mare sì?

“La bugia che rompe ogni silenzio
è la bugia che dico solo se non penso”

Dunque: se pensi, non menti; se menti vuol dire che non hai pensato. Penso.

“Stop! Dimentica questo silenzio,
non vale neanche una parola nè una sola e quindi,

COSA VUOL DIRE IN ITALIANO NON VALE UNA PAROLA NE’ UNA SOLA? Sòla alla romanesca, nel senso di fregatura?

Una storia grande come il mondo

Ok, è grande.

una storia lunga tutto il giorno

ma se era grande come fa a finire in un giorno?

una , una storia
una bugia di una parola sola

Uhm… una bugia di una parola sola… sarà un si o un no?

è la tua più affascinante storia

Ma se la bugia era di una parola sola ed è la storia più affascinante, vuol dire che questa storia è composta solo da una parola?

Ma basta! Parole a casaccio messe lì solo per assonanza! Non c’è un senso, uffa!
Non so che dire. Se il testo l’ha scritto lui, che si faccia aiutare da un vero autore. Se l’ha scritto un altro, spero che l’abbia fatto perché ha vinto una scommessa, non adesso perché dopo si può penso come spiega il mare.

Irripetibilmente stupido

La discussione sul diritto d’autore, sul costo di cd e dvd, sulla pirateria è lunga e complessa e non può certo essere ridotta negli spazi di un blog. Spazi che invece sono sufficienti per definire proposte ridicole per non dire demenziali come quella degli "Irripetibili".
Si tratta di una serie di dvd – li ho visti oggi in un centro commerciale – che si deteriorano 48 ore dopo la loro apertura. Perché? Perché così l’acquirente può vederli una volta sola e non prestarli magari ad un amico. Davvero, siamo alle soglie dell’avanspettacolo, a quando l’automobile con un solo sedile così non puoi dare passaggi e i biscotti che si autodistruggono se non li mangi tutti in due ore? Perché?
Lo slogan afferma che i questo modo si possono vendere al pubblico anche film che sono ancora nelle sale. A parte il fatto che non è vero (i film che ho visto in vendita a 8 euro sono usciti 5-6 mesi fa e fra qualche settimana saranno disponibili nella versione "duratura" a poco più di 10 euro). Ma poi, che ragione è? Siccome si autodistrugge allora non fai concorrenza al cinema? E perché, magari perché va in fumo dopo il primo tempo così ti costringe ad andare al cinema per vedere com e va a finire? Se prendo un dvd che si distrugge comunque non vado al cinema a vedere lo stesso film. Per combattere la pirateria, allora?
Ma non scherziamo. 48 ore sono più che sufficienti per dupilcare un film, alla faccia di tutti i sistemi anti-copia. Anzi, al pirata si fa un favore, perché a lui il film serve davvero poche ore, quelle necessarie ad avviare i masterizzatori e generare cloni.
Credo che questa proposta verrà rapidamente seppellita nella peggiore forma di disprezzo, l’indifferenza.
Tranne, forse, che per un caso: il pornazzo che dopo 48 ore non solo non è più visibile, ma assume le sembianze di un documentario sulla pesca d’altura. Così, se tua mamma lo becca nell’armadio, al limite si chiederà come fai senza canna…

La porta morbida e calda

Ho cercato a lungo di trattenermi, na alla fine non ce l’ho fatta. So di correre il rischio di scadere nella volgarità, e vorrei evitarlo, ma insomma, come si fa. Voglio parlarvi oggi del peggiore spot pubblicitario degli ultimi anni (e ne ho sentiti), quello della porta “luì”. Non so come si scrive, non ci tengo a saperlo perché qui non mi interessa discutere della bonta degli infissi ma del modo assurdo con cui vengono reclamizzati. Se non l’avete mai sentita, tenetevi forte: lo slogan che accompagna lo spot infatti è “E’ morbida e calda la porta Luì”.
Ma di che stiamo parlando? Ma ci rendiamo conto? Ci sono feticismi di ogni tipo che qui non voglio stare ad elencare, ma di amanti (nel senso letterale della parola) di porte ancora non ne avevo sentiti. Cosa fa, questa gente, con una porta morbida e calda? Non voglio neanche immaginarlo e soprattutto non voglio pensare alla serratura. Tuttavia, signori, abbiamo una bella lingua (che avete capito! Mi riferisco all’italiano! Già stavate pensando ad un amplesso con la maniglia!) sfruttiamola a dovere. Una porta è resistente, robusta, elegante, massiccia, levigata, al limite liscia.
Ma morbida e calda, no. Quelli sono aggettivi legati ad altro.

Una campagna assorbente

Difesa dei diritti delle donne! Emancipazione! Diritto alla sicurezza e alla libertà! In una campagna elettorale scialba in cui neppure i pubblicitari sembrano credere, ho visto stamattina un manifestino che mi ha fatto pensare: caspita! Che la sinistra si sia risvegliata? Che ci sia un partitino che ha deciso di riprendere i temi cari della sepolta battaglia femminista? Niente di tutto questo. Trattasi di una pubblicità di un prodotto per l’igiene intima delle donne nei loro giorni particolari.
Altro che battaglia su tema avvolgente, qui siamo alla battaglia assorbente…

Intervista ESCLUSIVA al premier

Mi è capitato l’altro giorno di leggere questo messaggio in sovraimpressione su Italia7, network che raccoglie una serie di emittenti locali: domani sera IN ESCLUSIVA intervista al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. A parte il fatto che il messaggio che scorre in sovraimpressione fa tenerezza perché sa tanto di anni 80, ma come ci si può vantare di avere in esclusiva un uomo che ha rilasciato interviste a chiunque, dovunque, in trasmissioni di politica e di calcio, di ricette e di attualità, su giornali e periodici, in radio e sul web?
Semmai il problema adesso ce l’hanno la Gazzetta di Mazzabubù e Radio Scamorza, che da una recente indagine risultano essere gli unici media italiani che ancora non hanno ospitato il premier…